Fattisi notare tra le fila dell’istituzione scozzese Optimo, i Golden Teacher -forse non a caso chiamatisi come una particolare qualità di funghi dalle presunte proprietà “magiche”- cercano di farsi portatori dell’eredità lasciata da tutti quei rinnegati che con spirito rivoluzionario e motivati da una forte spinta politica, tra la fine dei 70 e gli inizi degli 80 tra New York e Londra fecero a pezzi i confini tra punk, disco, reggae ed avanguardia.
Un sound questo che, nonostante gli anni, non ha mai perso di attualità e freschezza, se fatto bene, chiaramente. Dopo l’uscita di un EP distintosi per la prestigiosa collaborazione del leggendario produttore anglo-giamaicano Dennis Bovell, questo loro album di debutto, intitolato “No Luscious Life”, offre loro lo spazio necessario per ulteriori esplorazioni verso l’ignoto.
Dall’afrobeat declinato secondo l’estetica creata all’interno dei mitici Compass Point Studios dal duo Sly e Robbie dell’introduttiva Sauchiehall WIthdrawal alla nervosa, finale title track passando per gli spettrali tribalismi di Diop e le luci strobo della disco al rallentatore di Shatter.
Uno dei dischi di area “dance” più intriganti e coraggiosamente stratificati dell’intera annata che sta per concludersi.