A pochi mesi di distanza dal celebrato “Reassemblage” ritorna il duo dei Visible Cloaks con un mini album che del già citato longplayer – quasi ne fosse un appendice – va ad espanderne i temi aggiungendo ulteriori tasselli ad un mosaico sonoro affascinante ed in continua espansione.
In questo “Lex” i due produttori di Portland contrappongono le consuete sonorità simil-organiche e tematiche melodiche – prese a prestito dalla scuola pop elettronica e sperimentale giapponese, ma non solo – ad incomprensibili frammenti sintetico-vocali risultato dell’uso di software per traduzioni.
Ciò che ne salta fuori è ancora una volta irresistibilmente ipnotico e stranamente sedativo.