Attivo musicalmente a vario titolo dai tardi anni 90 ma dalla metà dei 2000 con una vera e propria identità di producer di area elettronica, lo statunitense di origine persiana Aria Rostami ha di recente raccolto e tradotto in musica le vicissitudini che lo hanno portato ad abbandonare la costa ovest degli States per iniziare una nuova vita artistica a New York City, tra senso di alienazione, sacrifici materiali e malessere metropolitano.
Sullo sfondo, i recenti sviluppi della vita sociale e politica del continente nord-americano, visti alla luce dell’esperienza di un rappresentante della seconda generazione di emigranti che dall’Iran hanno cercato un futuro migliore lontano dalla terra d’origine.
Tutto questo è “Numb Years”. Suggestivo e corposo, l’album ha un bel tiro ritmico ma riserva raffinatezze sonore, compositive, visuali ed estetiche che – anche per questo – lo elevano dalla categoria riduttiva della “dance”, intesa comunque in senso più largo possibile.