Una poesia di Rupi Kaur recita così:
every revolution
starts and ends
with his lips.
Dico questo perché le labbra di Poppy Ajudha mi sembrano il posto perfetto per iniziare una rivoluzione. Dietro un velo di eleganza e gentilezza tipico di chi canta con gli occhi chiusi e le mani libere, si celano temi fortissimi. Attraverso un cantato neo-soul, jazz e a tratti anche un po’ reggae, Poppy è una portavoce di quella nuova generazione di cantanti donne che riconoscono in sé stesse l’opportunità e la responsabilità di dare potere e forza alle altre donne. La dolcezza della sua voce diventa quindi una mano tesa che ci rialza dal pavimento dove siamo coricate.
Più semplicemente: ci incoraggia a pensare.
Dentro si sentono il soul, il jazz, “A Seat At The Table“ di Solange che è un album che abbiamo amato e che ad alcuni ha fatto tremare le dita, ad altri la vita. Si sentono Lauryn Hill, Gil Scott-Heron e Amy Winehouse. Si sente l’amore per le cose vere, il rumore dei pianeti che si allineano per dirci che è arrivato il momento di alzarci in piedi (e mettere un filo di eyeliner).
Poppy Ajudha ha soltanto 22 anni e solo un piccolissimo Ep pubblicato nel 2015, ma la sua voce è totalmente senza tempo; se non l’avessimo vista in foto potremmo immaginarla negli anni venti con due guanti di seta fino al gomito e una sigaretta nel bocchino, oppure con una fascia che tiene raccolte le treccine sulla testa come Alicia Keys. Invece le sue parole si riferiscono al presente, e ci modellano come mani esperte che creano un vaso sul tornio, rendendoci pronti a contenere acqua e terra e sali minerali, e a far crescere e germogliare qualcosa dentro di noi.
Love Falls Down è un brano bellissimo, una canzone d’amore adolescenziale accompagnata da un piano offuscato e da un seducente sassofono. L’esperienza e la difficoltà del primo amore sono di sottofondo ad un video in cui lei e i suoi amici girano per le strade della sua città (South London) in un giorno di sole.
Your gentle grace
my emotion undress
lay down beside me and hold me closer
canta nel ritornello, ed è esattamente una descrizione di come mi sento ogni volta che mi siedo a gambe incrociate sul letto e la ascolto cantare: sono io che mi spoglio dalle emozioni o sono le emozioni che finalmente si tolgono i vestiti?
Anche la versione live per COLORS è davvero bellissima, potete ascoltarla qui.
In Tepid Soul invece affronta la complessità della sua identità mista, una donna dalla duplice eredità genetica (caraibica e indiana), chiedendo alla fine della canzone “am I the right shade for you?”. Quello che Poppy Ajudha vuole è prenderci dolcemente la testa tra le mani e costringerci a pensare.
La collaborazione con il rapper e poeta Kojey Radical nel brano Spilling Into You è stato un punto molto significativo sia per la sua carriera artistica che per i nostri ascolti su Spotify. “Punto” che speriamo diventi “punto di partenza” per i suoi primissimi lavori. Per quest’anno ci ha promesso un Ep e il suo primo tour europeo, che più che un vero e proprio viaggio sarà sicuramente una passeggiata tra i nostri cuori tiepidi.
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