I Mamuthones sono un vanto per la musica italiana. Ispirato nel nome a una maschera tipica del carnevale sardo di Mamoiada, il progetto di Alessio Gastaldello (fondatore ed ex-batterista dei Jennifer Gentle) è una delle gemme più preziose della psichedelia nostrana, capace di spaziare tra diversi generi e di creare patchwork sonori unici e dalla forte personalità. Non un caso che l’ultimo album dei Mamuthones, Fear On The Corner, sia uscito da poco per l’etichetta inglese Rocket Recordings, nel cui incredibile catalogo figurano i Goat o, per rimanere in Italia, i Julie’s Haircut.
Un disco bellissimo che già nel titolo cita come riferimenti – attitudinali più che musicali – Fear Of Music dei Talking Heads e On The Corner di Miles Davis. Abbiamo chiesto quindi ad Alessio di raccontarcelo brano per brano.
CARS
Frenesia urbana, ritmi rotti, una marimba che ci porta in un posto esotico. Ma finiremo tutti chiusi in un’auto. E questa potrebbe non essere la prospettiva peggiore.
SHOW ME
Di motorik non ce n’è mai abbastanza. Mostrami come si fa.
FEAR ON THE CORNER
La paura dell’uomo nero. Nel 2018. L’avresti mai detto? Sopra un ritmo afrobeat.
THE WRONG SIDE
La vita come un party sbagliato, con la musica sbagliata, i drink sbagliati. Non ci capiamo ma possiamo sempre ballare sotto il sole. I cori e l’assolo di chitarra più belli. E un ritmo che non abbiamo ancora capito.
ALONE
Voleva essere un pezzo italo-dance ma alla fine ci porta in Oriente. E ci lascia soli.
SIMONE CHOULE
Un omaggio a un grande film. E alla paranoia. Con un pianoforte impazzito.
HERE WE ARE
E alla fine siamo qui, muro contro muro, faccia a faccia. Ma c’è ancora un ritmo da ballare. È una rumba.