P. è il progetto solista di Piermaria Chapus, uno dei due fondatori e voci dei MiceCars, e Last Entry in the Ship’s Log è il suo primo EP in uscita il 19 Marzo per MiaCameretta Records.
Accogliere la sua delicata carezza è la cosa più giusta che tu possa fare oggi.
Ci siamo fatti raccontare dallo stesso Piermaria i tre brani che compongono l’EP che intanto ti ascolti in anteprima qui sotto.
Crevasse
Crevasse è un brano che prende ispirazione principalmente dalla mia grande passione per l’alpinismo d’alta quota. Vorrei citare due elementi che hanno contribuito a crearne l’immaginario: la scomparsa di George Mallory e Andrew Irvine sulla parete Nord, versante tibetano, dell’ Everest nel 1924, e le mie esperienze sia nelle Alpi che in Himalaya.
C’è inoltre un elemento che mi ha fatto pensare al senso del “sublime”. Quando ad esempio mi sono trovato ai piedi del massiccio dell’Annapurna in Nepal, ho provato una sensazione di assoluta incommensurabilità di fronte allo spettacolo che avevo davanti agli occhi.
È stata un’esperienza totalizzante che mi ha portato a prendere coscienza dei limiti della mia razionalità.
Cenotaph
Cenotaph, in un’ideale continuazione del discorso estetico portato avanti da Crevasse, nasce da un insieme di elementi che hanno a che fare con il senso dell’essere infinitamente piccoli o insignificanti difronte all’incommensurabilità del cosmo, dell’universo, dello spazio o anche di luoghi “inarrivabili” il cui solo nome, in modo quasi lovecraftiano se mi è concessa licenza, porta con sé una carica misteriosa ed
inquietante. C’è, a mio modo di vedere le cose, un senso di compiutezza nel prendere coscienza della possibilità di essere “perduti” all’interno di un sistema che per quanto possa essere misurabile, e per l’eventuale conforto che ne possiamo trarre, non arriveremo mai a comprendere interamente. Vorrei aggiungere che chiunque abbia giocato a “Elite Dangerous” non può non aver provato una simile sensazione!
Someone Else’s Life
Someone Else’s Life è un brano che ho scritto di getto un pomeriggio a casa del mio amico Alan, sulla sua chitarra. Credo si tratti di una canzone piacevole che affronta, da una prospettiva esterna, quegli stati d’animo nei quali possiamo imbatterci nei nostri momenti più fragili e che talvolta affrontiamo sognando la possibilità, come dice Franco Battiato, di un’altra vita.