Conosci Dola attraverso i suoi dischi fondamentali

Ti abbiamo segnalato l’uscita dell’ultimo EP di Dola, SNLRNZ, nella rubrica del venerdì ma è arrivato il momento che tu conosca meglio questo nuovo pupillo di casa Undamento.

Lasciamo che sia proprio lui a raccontarsi attraverso la sua collezione di dischi.

Le prime cassette che ho avuto erano una di Pavarotti uscita in regalo da una bottiglia di Vecchia Romagna Etichetta nera e “C’è chi dice no” di Vasco Rossi regalata da un vicino di casa. Le ascoltavo in un walkman che mi portò mia zia dal Canada. Ho squagliato quelle due cassette. Quando poi iniziai a suonare la chitarra, ci registrai sopra.

In quel periodo mi fecero ascoltare per la prima volta Neil Young e rimasi sconvolto dalle voci che sembravano fatte da angeli, il disco era Comes a Time. Non ho fratelli quindi il mio rapporto con gli amici era morboso e completamente mescolato con la musica, tutti iniziammo a suonare qualcosa e facemmo le prime band, venivamo da un piccolo paese di nome Casalvieri dove c’è molto silenzio, iniziammo a suonare ispirarti da bleach dei Nirvana poi dai Rancid finché non arrivai in camera di uno di loro che aveva preso Undisputed Attitude degli Slayer, un album di cover di gruppi punk che amavamo, suonava brutale. Quando lasciai casa dei miei iniziai a essere sempre più preso da Bob Dylan che mi capovolse il modo di vedere le cose. Più in la altri due gruppi che mi mandarono in fissa furono i Fleet Foxes e gli Unknown Mortal Orchestra. In quel periodo suonavo in una band che poi si sciolse e decisi di smettere di fare musica. Un agosto di un paio di anni fa scarsi mi ruppi una gamba e tornai a casa dei miei dove mi annoiavo tutto il tempo e quindi tra erba e amici iniziai a chiudermi con un campionatore e a fare beat. Ascoltavo solo Earl Sweatshirt, Archy Marshall e Knxwledge che è in assoluto il mio prod preferito quindi inserirei Yes Lawd dei NxWorries dove c’è lui ai beat e Anderson .Paak alla voce. Combo micidiale.
Spesso ora dormo con Deadstar di Smokepurp.