La sempre originale Beats in Space di Tim Sweeney torna a sfornare un piacevolissimo album, questa volta a firmarlo è l’artista multimediale newyorkese JD Walsh sotto lo pseudonimo di Shy Layers. La press release che accompagna questo Midnight Marker cita tra le influenze il Brian Eno pre-ambient, Arthur Russel, ed il geniale tastierista Wally Badarou oltre alla soul music più sofisticata. La visione obliqua ed anticonvenzionale che Walsh ha della pop music fa da filtro ed il distillato è senz’altro saporito e rinfrescante. Il cantato dell’artista viene a sua volta trasformato attraverso talk box ed effetti vari e ben si adatta alle sue composizioni, spesso leggermente fuori fase ma sempre orecchiabili ed immediate. Particolarmente intriganti restano comunque i brani puramente strumentali, come l’iniziale title-track, Test Pattern, Tomorrow e 15 and 4.