Fin dall’uscita del suo “Chromophobia” legato all’etichetta Kompakt e per certi versi tra i principali rappresentanti del lato più mainstream della stessa, il brasiliano Gui Boratto non ha mai fatto mistero delle sue influenze musicali e soprattutto, non ha mai cercato di smorzare una spiccata propensione verso la melodia e l’immediatezza. Nel corso degli anni ed all’interno delle sue produzioni hanno fatto spesso capolino riferimenti espliciti a certa new wave ed all’electro indie pop, il tutto tenendosi in bilico tra house e techno, ma con una certa evidente parzialità per quest’ultimo genere. Il suo nuovo “Pentagram” pone l’accento sul lato più popolare del suo sound, grazie alla partecipazione di Nathan Berger e Luciana Villanova alle parti vocali, ma mostra anche ambizioni da compositore di colonne sonore in Scene 2 e The Black Bookshelf, oltre ad un ammiccamento a certa old school trance con il cameo del veterano B.T. in Hallucination. Tutto molto levigato e prodotto alla perfezione. Se siete alla ricerca di qualcosa di più temerario e sperimentale, cercate tranquillamente altrove tra le pagine di questo recap, nel caso contrario accomodatevi pure, sempre tenendo presente che un po’ di musica elettronica energetica ed escapista, ma sempre di buon gusto, non ha mai fatto male a nessuno.