Grazie ad alcune mirate releases targate, tra le altre, da etichette quali L.I.E.S. e Rush Hour ed una affiliazione più o meno diretta con la band del momento LCD Soundsystem, le credenziali dei Mutant Beat Dance non potrebbero essere più solide, ed infatti con un bell’esempio di perfetto tempismo ecco che arriva il loro album d’esordio, ancora una volta sotto l’egida dell’olandese RH. Realizzato nel corso degli ultimi tre anni, contenente 25 brani per un totale di più di duecento minuti di musica, il debutto in formato long-player di questo progetto musicale portato avanti dagli statunitensi Melvin Oliphant, Steve Summers e Beau Wanzer è un concentrato di generi ed influenze tutte quante riviste e corrette sotto le lenti di certa cultura alternativa di inizio 80s, tra asprezze post-punk e torride e nervose ritmiche electro, EBM e proto house. La presenza dei membri degli LCD Soundsystem, di cui Melvin Oliphant è stato di recente tour DJ, si fa particolarmente sentire in “Feed The Enemy”, cover di un brano dei Magazine e qui reinterpretato con l’apporto di Tyler Pope and Patrick Mahoney. Non mancano una certa vena dissacrante e sarcastica ed una buona dose di divertimento e sudore. Tra una strizzata d’occhio e l’altra e titoli come Scandalous Vanity e Revival 80s, il trio riesce ed evocare lo spirito di un certo geniale musicista di Minneapolis nel beat assassino di Funk Groove (skit)