I Quiet Ensemble sono un duo di artisti con base a Roma che, oltre ad aver progettato lo spettacolo luminoso dei live di LIBERATO (Antilight), sono i protagonisti di una serie di installazioni molto interessanti.
Tra i loro lavori più signifcativi l’orchestra di pesci rossi di “Quintetto”, il concerto invisibile di “The Enlightment”, il suono generato dagli acidi della frutta e delle piante in “Natura Morta”, le “Orchestre Invisibili” mappate in diversi parchi italiani, etc.
Negli ultimi mesi hanno presentato “Prefòrma”, un’opera cinetica e sonora di geometrie minime, durante l’ultimo Outdoor Festival a Roma; la sinfonia dei dettagli scenici di “Back Symphony”, durante Fabbrica Europa a Firenze.
Dal 25 al 29 luglio lavoreranno a degli interventi site specific per Ortigia Sound System e il 10 Agosto realizzeranno a Palermo una performance per Donnafugata, amplificando i suoni della vendemmia notturna e creando un concerto audiovisivo.
Quali brani ascoltano per essere così maledettamente creativi e produttivi?
La risposta è nella playlist qui sotto.
Le scelte di Fabio Di Salvo:
Rozzma – Sheyaka رزمة – شياكة
Questa traccia è entrata con prepotenza nella mia playlist… è una bomba! Mi sta aprendo verso il mondo della trap mediorientale, composto di tante novità e filoni musicali che si stanno contaminando con i nostri.
Olbos – Chuave district
Una nuova scoperta romana, davvero notevole, sto ascoltando tutto quello che ha prodotto con tanto piacere. Tracce lunghe per viaggi infiniti dell’immaginazione!
Brian Eno – The big ship
Questa canzone la adoro, un brano del 1975 eppure suona cosi attuale. Brian Eno è un genio ed è di continua ispirazione per i nostri progetti.
Debruit, Alsarah – Jibal Alnub جبال النوبة
Questa traccia l’ho ascoltata centinaia di volte, mi piace tantissimo e mi ha stimolato l’immaginazione numerose volte. Un must per la mia playlist
Dan Friel – Ulysses
Questo brano l’ho inserito semplicemente perché è il brano più potente di sempre e tutti dovrebbero ascoltarlo dall’inizio alla fine. Lo trovo liberatorio e ascoltarlo a un volume alto è anche terapeutico!
Le scelte di Bernardo Vercelli:
Andrew Bird – Dance Of Death
Qui riesco a essere trasportato, in diversi ambienti e sensazioni contrastanti… una corsa che non si può fermare ma fluida, sicura.
Beken – Kote’w Te Ye
L’unione tra felicità ostentata e tristezza profonda, mi tocca un’interiorità antica, una danza ubriaca di verde foglia e di tempo che passa.. severo e veloce.
Kevin Morby – Harlem River
La sensazione del viaggio, la ripetizione e la semplicità degli accordi fungono da mantra che un poco stordiscono e trasportano lungo strade fiumi e nuvole.
alt-J (∆) – ❦ (Ripe & Ruin)
Qui mi sento sospeso, in bilico tra sopra e sotto. È un pezzo di attesa, breve, che prepara all’arrivo di qualcosa… qualsiasi cosa, un soffio o un ciclone.
Achille Lauro feat. Gemitaiz & Quentin 40 – Thoiry Remix
No comment (!).
Kronos Quartet – Bella By Barlight
Quest’ultima funge da “brano nascosto”… a mio parere bellissimo e toccante. Mi piace come scandisce il tempo dilatandolo all’infinito fino alla fine. Conclusivo.
Foto di copertina di Glauco Canalis