L’estate è la stagione dei festival (non a caso, la nostra preferita) ed è oramai chiaro che l’Italia non ha più nulla da invidiare a realtà estere se si pensa al successo di kermesse quali FAT FAT FAT Festival, frutto della visione e della passione dal collettivo Harmonized.
Una profonda e sincera passione per la musica elettronica è apparsa evidente in ogni dettaglio al FAT FAT FAT Festival, dalla scelta delle location all’ottimo soundsystem, passando per gli allestimenti degli stage (il mainstage della Grancia di Sarrocciano ha davvero bisogno di tutte quelle piante? Probabilmente no, ma è stato pazzesco!).
È nella Line Up e nelle scelte relative alla timetable –in grado di porre realtà nazionali ed emergenti allo stesso piano degli headliners se si pensa ai set di Jolly Mare, Native, Nu Guinea e Patrick Gibin– che si evince la passione in primo luogo come fruitori degli organizzatori.
Alla terza edizione, FAT FAT FAT festival ha offerto un menu ampio.
Si è partiti con le tipiche sonorità disco funk caratteristiche dei set di Hunee (chiamato in soccorso per l’improvviso forfait di Madlib) per la serata inaugurale realizzata in collaborazione con il festival torinese Jazz Re:Found nella splendida cornice di Piazza Vittorio Emanuele II di Morrovalle, per poi muoversi da Chicago a Detroit passando per Londra –se pensiamo al sound del Main e al live di Larry Heard, oltre che agli act di Marcellus Pittman, Floating Points e Ben UFO.
Impossibile, infine, non ricordare il party di chiusura che ha visto protagonisti Francis Inferno Orchestra e il FAT FAT FAT Soundsystem sulla spiaggia Barracuda di Porto Potenza Picena.
Tirando le somme della terza edizione è impossibile non far riferimento al fascino delle location, in grado di arricchire l’esperienza e far da cornice ad un progetto consistente, in grado di guardare anche alla rivalutazione del territorio.
FAT FAT FAT Festival può essere considerato senza alcun dubbio un must estivo, Shaq ha già lanciato il countdown.