Il disco che ti fa emozionare
Mi piacciono le chitarre elettriche, soprattutto quando suggeriscono un’atmosfera enigmatica e sognante. Musicalmente mi piace tutto quello che racconta un viaggio senza meta, magari in modo un po’ inquieto e cupo (“This could be Heaven or this could be Hell”). In fondo viaggiare senza meta è poetico, ma anche terrificante. Il mood è un po’ quello del “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” di Leopardi. Forse il canto in sé è un antidoto al senso di solitudine esistenziale.
“Hotel California” racchiude, secondo me, quel tipo di irrequietudine.