Uscito nel 2010, Enciclopedia polare della vita a quotidiana, ha avuto il grosso merito di abbandonare i canoni di una “scena” che ormai aveva iniziato ad annoiare, introducendo anche suoni abbastanza lontani da quelli dell’emo “convenzionale” (in qualche recensione ci sembra di ricordare che vennero paragonati addirittura agli Smiths). A quasi otto anni di distanza rimane a nostro avviso uno dei lavori più significati mai partoriti dall’indie italiano.