Dicembre è arrivato, si tirano le somme e tu, da grande estimatore dell’hip hop, pensi di conoscere ormai tutte le perle dell’anno.
Beh, c’è una notizia per te: una delle migliori uscite del 2018 è rimasta seppellita nel web lontano dalla portata del pubblico mainstream. E non stiamo parlando di un semplice prodotto musicale, ma di un vero e proprio oggetto da collezione.
Se ti dico Edo. G e non sai di chi stiamo parlando, ti basti sapere che è il pioniere assoluto della scena hip hop di Boston e che, nonostante nei suoi trent’anni di carriera abbia accumulato una montagna di collaborazioni di grosso calibro, è comunque rimasto fedele sempre e solo alla scena underground.
Si può ben dire che Edo. G sia a pieno titolo uno degli ultimi “OG gatekeep rappers”, non solo per i suoi contenuti autentici e per un flow ormai raro, ma soprattutto perché si appoggia quasi sempre su delle produzioni stellari che arrivano sia da East che da West. I nomi più splendenti tra tutti i grandi producer più o meno famosi che hanno spalleggiato il rap king di Boston sono sicuramente DJ Premier e più di tutti Pete Rock, che ha prodotto quasi interamente uno dei dischi meglio riusciti di Edo. G, My own worst enemy.
Ed è proprio nell’incontro / scontro tra le due leggende del beatmaking che entra in gioco il nostro collector’s item.
Un paio di mesi fa, infatti, la Redefinition Records ha lanciato “Edo G. presents: DJ Premier VS Pete Rock”, una ristampa su 45” di quattro delle migliori collaborazioni di Edo G. con i due producers, il tutto rigorosamente correlato da strumentali. Queste tracce incredibili, sconosciute ai più e rimaste per molto tempo disperse nelle tracklist di altri dischi, oggi vengono messe a confronto per una battle all’ultimo sangue. Stavolta però il rapper non è un concorrente, bensì l’arbitro dell’ennesima sfida in cui, dopo più di trent’anni di attività, i due giganti del sampling continuano a contendersi la corona di producer migliore della West Coast. Ed è proprio questa connotazione di rivalità su cui fa leva la brillante grafica curata dal designer Joseph Buckingham, già noto per essere l’autore della cover di “De La Soul is dead”.
Come già detto in precedenza, stiamo parlando di un prodotto musicale di altissima qualità che non avrebbe neanche bisogno di presentazioni; eppure è incredibile il valore aggiunto con cui questi folder lo impreziosiscono ulteriormente raccontandoci le armi della battaglia. Da un lato del ring Pete Rock, NYC classe 1970, con il suo vecchio SP 1200 sotto mano. E’ abbastanza noto che il Soul Brother#1 sia passato agli Akai già da tempo, ma in un breve video sul suo profilo Instagram si vede che il beat utilizzato per “Situations” si trova su un floppy disk da 1.44MB, così come altri pezzi di storia come “The world is yours” di Nas. Sempre su Instagram si apprende che il beat di “Make music” è stato scovato per caso da Edo. G su un’audiocassetta e nella caption lo stesso Pete Rock si stupisce della buona qualità della traccia malgrado il supporto datato.
Nel caso di DJ Premier, Houston classe 1966, sul folder troviamo la seconda drum machine della sua vita. Infatti, dopo il suo trasferimento a New York alla fine degli anni ’80, a seguito del suo incontro con Large Professor, Preemo cominciò con una E.mu SP-12 (antenata di quella di Pete Rock) per poi passare definitivamente alle Akai qualche anno dopo. Se ancora non sei abbastanza esperto da riconoscere ad orecchio lo stile inconfondibile dei due beatmaker, la grafica ti viene ancora una volta in aiuto, buttando alcune barre di ciascun pezzo su uno sfondo in linea con l’aura pop-art di tutto il packaging. Beh, che dire di più? Da quando hai cominciato a leggere la campana del ring ha già suonato e, nonostante i tuoi tentativi di tirare la cinghia, ormai la tua lista dei regali di Natale ha un item in più.
Articolo di Alessia Sciotto.