Beware of the Dogs
No one will endure/What the sign told them they would
Beware of the dogs/Beware of the dogs
Beware Of The Dogs è un brano che scalda, con i suoi toni tiepidi e la batteria che crea una specie di eco tra le linee di chitarra. Ci si rende conto però quasi subito che quel tepore che sentiamo non è un abbraccio di qualcuno che ci vuole bene, ne tantomeno un caminetto acceso vicino ai piedi: è un incendio, e le fiamme si stanno velocemente portando via tutto.
Il testo (che coraggiosamente Stella Donnelly canta col sorriso anche nel live per Tiny Desk) descrive gli orrori che spesso si nascondono sotto la superficie di vite apparentemente idilliache e perfette.
This street/Is haunted like a beast
That doesn’t know its face/It’s frightening to behold
Se da un lato del muro tutto è silenzioso e confortante (il tappeto sulle scale per non fare rumore, le persone che dormono), dall’altro qualcosa è carico e pronto ad esplodere (next door, sounds like bloody war).
Questo brano è un manifesto al coraggio: di parlare, di urlare, di denunciare, di non nascondere la violenza dietro un giardino curato con le sedie bianche di ferro battuto. Beware Of The Dogs è un cartello appeso alla cancellata, un avvertimento a stare attenti ai cani, ovviamente non quelli pelosi con il naso bagnato, ma quelli ricchi e potenti che stanno in piedi con le zampe infilate comodamente in due mocassini di velluto.