Mechanical Bull
I’m gonna throw you all off me/Like a mechanical bull and you’ll be sorry
I’ll be your sweet sugar muffin with the cream/But stay on my back for too long and I’ll spin ya
I need to be alone/You’ve been at my throat
Mechanical Bull è l’unico brano tra quelli che abbiamo scelto a non essere presente in Beware Of The Dogs ma è sicuramente la traccia più bella del suo ep Trush Metal uscito per Secretly Canadians a febbraio del 2018. Ma quale occasione migliore se non l’8 marzo per ri-ascoltarlo? Mechanical Bull è dedicata soprattutto a quelle persone che lavorano nella ristorazione e che si ritrovano a confrontarsi con i clienti, soprattutto ubriachi. È un grido disperato, l’insofferenza iniziale che si trasforma in esasperazione a cui l’hanno portata i ragazzi che l’hanno molestata nel periodo in cui lavorava in un bar.
“I’m gonna throw you all of me like a mechanical bull, and you’ll be sorry” canta, e la sua voce si piega e trema come se stesse cercando di trattenere un urlo dietro a quel sorriso.
Sul treno che da Verona va a Treviso un ragazzo mi si è seduto davanti e per dieci minuti ha continuato a bussarmi sul ginocchio con le dita, a farmi togliere le cuffiette per poi rimetterle e a ripetermi insistentemente “sei bellissima”. Io riuscivo soltanto a pensare al toro meccanico di questa canzone, e cercavo di sorridere gentile (“I’ll be your darling, tits, legs, honey, sweet peas”) anche se in verità avrei voluto aprirgli la testa con il martelletto per rompere i vetri in caso di emergenza (“but I’m a fucking asshole if you ask me”). La carrozza era piena di gente che non ha fatto niente.
Questo disco – ma anche questo articolo – serve proprio a questo: a creare una voce che sia allo stesso tempo un mantra e una minaccia, ma anche un invito a liberarsi e a liberare le altre donne dalla paura e dal peso dei traumi, delle frustrazioni, delle violenze e delle discriminazioni.
RAGE AGAINST THE MACHISM
(ehi, l’articolo non è finito: c’è una sorpresa se vai avanti)