Oggi esce Musica da camera, il primo EP dei DARRN, collettivo romano della famiglia Asian Fake di cui ti abbiamo parlato un po’ qui.
L’uscita segue l’esordio discografico YODEL e Verme e ci sembra l’occasione giusta per approfondire il discorso su di loro, perciò abbiamo chiesto ai ragazzi di raccontarsi con una playlist da camera e attraverso una serie di domandine croccanti che potrai leggere qui sotto, dopo aver ascoltato l’EP.
Ciao, come descrivereste DARRN ai lettori di Dance Like Shaquille O’ Neal?
È la prima volta che ci capita di rispondere a questa domanda in una situazione che non sia quella di noi tre a scrivere sul telefono la bio per Spotify o altro, quindi ci fa sentire un po’ legittimati ad assecondare il nostro istinto di improvvisazione. A noi piace definirci un collettivo, dato che – per quanto su un piano personale siamo elementi molto diversi – abbiamo in comune l’obiettivo di creare bella musica, o meglio musica che noi riteniamo tale (speriamo lo sia anche per chi la riceve). Siamo attivi a Roma dal 2016 e non sappiamo davvero classificarci all’interno di un unico genere, forse avanguardia pop italiana o forse a chi ascolta piace anche gettarci nell’immenso magma dell’elettronica. Sappiamo che é molto diffusa ormai questa etichetta artistica del “siamo troppo qualcosa per essere categorizzati” ma credo che un po’ ci rappresenti.
Il nome del vostro progetto è anche nella tracklist di ZEROSEI di Frenetik&Orang3. Ci raccontate come è nata questa collaborazione?
Eravamo passati in studio da loro dato che ci avevano contattato poco dopo l’uscita di YODEL su YouTube e noi eravamo andati completamente all’oscuro delle loro intenzioni, portando qualche demo da fargli ascoltare. In pratica dieci minuti in studio e ci avevano già fatto mettere mano sugli strumenti. Verme è nata da una jam session.
Tre dischi che ispirano la vostra musica
Blonde di Frank Ocean
Trilogy di The Weeknd
James Blake di James Blake
In occasione dell’uscita di “Musica da camera”, il nostro primo EP, abbiamo caricato su Spotify una playlist (“Playlist da camera”) con molti dei brani e degli artisti che ci hanno ispirato per creare questo progetto e in generale con la musica che ascoltiamo in questo periodo. Vi piacerà.
Per altro la cover di questa playlist così come tutto l’immaginario grafico di DARRN è curato da Giacomo Carmagnola (@gore_xv su Instagram) solo 💖 per lui.
Domanda che potreste fare anche voi a noi ma… Come nasce questa fascinazione per il basket?
In realtà non seguiamo praticamente alcun tipo di sport e non lo diciamo per vantarcene. Tra i vari interessi non siamo mai riusciti a porlo in cima, quindi questa è una domanda a cui Dario (voce del collettivo ndr) può rispondere meglio, anche se lui segue più il calcio… Allen Iverson è sì un giocatore dell’NBA, ma soprattutto un pilastro della moda, dell’esagerazione, della contraddizione. E’ in questa caratteristica che ci rispecchiamo maggiormente, più che nell’aspetto sportivo.
Una manciata di parole per descrivere il primo dei due singoli, “ALLEN”
Oltre a Giacomo Carmagnola alla guida dell’immaginario estetico, noi siamo una voce e due producer per cui una domanda strettamente relativa al brano ha bisogno di risposte separate:
Dario: ALLEN mi ricorda di quando vivevo a Milano, poche certezze, un ginocchio spaccato e molto distacco da tutto quello che girava in radio e nelle orecchie della gente, perché alla fine la musica ha sempre fatto parte di me, e io non sono bravo ad essere quello che non sono.
Cristian: A me torna sempre in mente quello che appare su Urban Dictionary quando scrivo ALLEN: ” The most amazing person in the world “. È una figura che ritrovo molto nelle parole che ha scritto Dario, ma con cui allo stesso tempo fatico a rivedermi ovviamente. È un paradosso con le gambe.
Dennis: Io invece mi sono sempre concentrato più sul sound design del pezzo e sulle immagini che riusciva a ricreare nella mia testa. La traccia è nata da un pad, che ha sempre avuto il ruolo di creare visivamente come un vuoto cosmico, un immenso oceano in cui non riesci a vedere la fine e ti perdi. Io sono rimasto intrappolato in quel viaggio.