ORIENTARSI CON LE STELLE
zteph: il beat è un campione, è un pezzo dei Do Nascimento che si chiama Fiato. Maggio mi aveva fatto sentire il loro disco Giorgio e ne ero totalmente in fissa. In quel periodo, prima di settembre, non avevo la mia chitarra con me a Milano – l’avevo ad Altamura, dove sono nato e cresciuto – , quindi non potevo comporre, ma solo campionare le chitarre, e ho deciso di farlo per questo pezzo qua che mi sembrava sia il più semplice da campionare sia melodicamente più figo, diciamo così. Lo feci sentire a maggio che si prese bene.
Questo pezzo è l’unico che abbiamo lasciato col campione, sia perché non mi andava di risuonarlo perché era figo così e sia perché è un po’ l’intro che spiega il “viaggio” che accompagna l’EP, ti spiega cosa stai per iniziare ad ascoltare, una roba dove tutti quanti ci apriamo e ci raccontiamo un po’. Parentesi: tra l’altro la composizione dell’EP è stata strana perché abbiamo capito di aver fatto unEP quasi alla fine, si può dire (ridono) perché noi dicevamo “facciamo un pezzo”, poi ne facevamo un altro, poi un altro ancora, cioè non ci siamo messi a tavolino e abbiamo detto “facciamo un EP”. Abbiamo iniziato facendo solo singoli e archiviando ogni cosa fino a quando alla fine ci siamo resi conto di aver fatto un EP.
maggio: infatti la prima stesura del pezzo iniziava con “sarà insignificante ma posso parlare dell’universo / del mio universo / di quella parte che rende tutto complesso / e se alle stelle non importa dell’astronomia / mi diverto uguale / mi sento compreso / comunque importante comunque difeso dalla mia di via”. Il beat era già fatto e non era per l’intro, ma io dove scriverlo e ho detto “ok, spiego un pochino gli altri quattro pezzi attraverso il primo”. Il titolo è un po’ per Raymond Carver, e il suo libro di poesie “Orientarsi con le Stelle” che mi piaceva un sacco, e un po’ per il disco dei Nada Surf del 2012 che si chiama The Stars Are Indifferent to Astronomy.
La prima versione faceva cagare perché non sapevo rappare bene sul beat, mi sembrava troppo didascalica come cosa. Poi un giorno, ero in metropolitana, ho pensato semplicemente “sole picchia in diagonale”, ho ripreso un verso di Canna e poi, mentre guardavo Cowboy Bebop prima di andare a fumare la sera con Ratematica, ho pensato “ok adesso faccio un pezzo che è tutta una metafora tra quello che è il mio divano e quello che è l’immaginario spaziale di Cowboy Bebop”. Nella prima strofa parlo del lavoro che lascio e la presa di coscienza di quello che avrei voluto fare, una specie di raccolta di quello che mi prometto di fare, e poi sempre il fatto che il vivere a Milano, partendo da Roma, a cui sono molto affezionato, è sempre strano. Quindi avevo bisogno di punti di riferimento e in questo caso, appunto, possono essere le stelle. In realtà, do il significato di “stella” a qualunque cosa mi possa sembrare un ancora.
Quindi questo pezzo è solamente un punto di riferimento – che io non avrei neanche fatto uscire come singolo perché secondo me è molto personale e poi è una strofa di due minuti (ride) quindi non so se può essere davvero fruibile, però è uscito, e credo che sia anche piaciuto parecchio, soprattutto a chi conosceva il campione dei Do Nascimento.