Manchester
L’ho scritta a Roma quando mi mancava Manchester.
Lì ho ho scoperto cos’è la solitudine e non sapevo davvero cosa volessi fare della mia vita, ma, ad un certo punto, ho iniziato a vivere anche il “contrario” di tutto questo. Tornando a Roma il tutto si è amplificato positivamente grazie a Talenti Digital ed ai miei amici, in particolare Paolo e Marco – che ha prodotto Like, Nel Mare Annegare e Penelope.
A Manchester l’unica cosa che ho scritto è stata Coltello di Plastica – che neanche nacque come una vera e propria canzone –, ma scrissi tanto e, in generale, tutta l’energia che mi rimase da quell’esperienza all’estero la portai con me in Italia e fu essenziale per ricominciare la mia vita qui.
Sta di fatto che la canzone è sia una dedica alla città per me più importante, al mio paradiso musicale, sia alla mia bicicletta, mezzo attraverso il quale ho sconfitto tante delle mie paranoie, la compagna di vita che ho dovuto vendere per 40 sterline quando dovetti tornare in Italia.
Mi sentivo così in colpa con lei da doverle una canzone.