Il debut album di Raveena, artista R&B indo-americana, si intitola Lucid ma ci rendiamo subito conto, ascoltandolo, che davanti alla sua voce angelica non riusciamo a restare lucidi nemmeno per un attimo.
Piuttosto, l’espressione che abbiamo in viso per tutto il tempo è più o meno la stessa che Raveena ha nell’artwork dell’album: incantata, persa e sognante.
Le dodici tracce sono soffici come un cuscino in piume d’oca, le melodie dolcissime come un nettare e la sua voce è liscia come la seta.
Il sound di Lucid non si distanzia troppo da quello che era stato l’EP d’esordio Shanti, uscito nel 2017: ci ritroviamo dei richiami al jazz e al neo-soul, e soprattutto l’eleganza di raccontare con produzioni sognanti anche dei temi pesanti come gli abusi ed altri traumi del suo passato.
In una recente intervista a Vice, Raveena spiega il titolo dell’album:
“To be lucid is clarity after a period of confusion. It sums up the story of the album really well. The first half is darker and sadder. I’m trying to figure myself out through all this pain, heartbreak, and trauma. The second half you feel a lot more clarity. You feel joy. The name alludes to the story that it’s telling“.
Ed è bellissimo sentire che traccia dopo traccia questo peso viene giù lasciandoci una sensazione di estrema leggerezza.
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