Venerdì Chance the Rapper ha pubblicato il nuovo album The Big Day, che arriva dopo una serie di fortunati mixtape rilasciati dall’artista di Chicago, di cui l’ultimo Coloring Book del 2016.
Il progetto è apparso online con un leggero ritardo (non a mezzanotte come tutti gli album del venerdì ma al mattino) ed è stato presentato da Chance come il suo album di debutto, perché, come spiegato a Jimmy Fallon la scorsa settimana, è il primo ad essere destinato alla vendita.
Con le sue 22 tracce e una lunga lista di collaboratori, The Big Day si presenta come un album molto denso e introspettivo che, rispetto ai precedenti lavori, è meno legato alla fede perché incentrato per lo più sull’esperienza totalizzante (e ugualmente spirituale) del matrimonio.
Qui di seguito abbiamo provato a raccogliere i punti chiave del nuovo album di Chance the Rapper, dai featuring alla presunta gravidanza di Nicki Minaj.
Dal mixtape all’album
Sebbene oggi non ci sia una linea di demarcazione netta tra il mixtape e l’album, per Chance, distanziare The Big Day dai precedenti mixtape in virtù della sua destinazione di vendita, potrebbe avere un senso più profondo.
L’album di debutto del rapper di Chicago arriva dopo mixtape che sono stati distribuiti gratuitamente e hanno avuto un enorme successo (10 Day, Acid Rap, Coloring Book), pur restando slegati dalle grandi etichette. Anche The Big Day lo è, perché nei crediti non è menzionata alcuna label, se non la Chance the Rapper LLC, fondata dal rapper nel 2013.
Tuttavia segna un punto di svolta nella carriera artistica di Chance che per la prima volta decide di mettere in vendita un suo progetto e legarlo a un tour mondiale di presentazione: coloro che acquisteranno l’album su ChanceRaps.com avranno accesso diretto al preorder dei biglietti del prossimo tour di cui non sono state annunciate ancora le date.
Un altro tipo di fede
Se i precedenti lavori di Chance erano molto più incentrati sulla fede, The Big Day prende le mosse da un altro tipo di fede, che spunta prepotente anche nell’artwork ed è la fede nuziale. Chance è un uomo sposato e un padre e quest’album vuole essere prima di tutto una celebrazione dell’amore, del matrimonio e della famiglia: ci parla in We Got High degli alti e bassi della sua relazione, ma anche di un padre molto presente nella sua infanzia in un brano come Roo.
I riferimenti religiosi non mancano anche qui ma servono quasi sempre come ringraziamenti per questa nuova vita coniugale.
Featurings
Impossibile leggere direttamente in tracklist la lista di collaboratori di Chance the Rapper e quindi tocca scoprire da soli tutti i cameo nascosti nell’ora e mezza di The Big Day.
Già nella prima traccia dell’album, All Day Long, ritroviamo John Legend che presta la sua voce vellutata alla celebrazione gioiosa dell’amore di Chance. Segue la nostalgica Do You Remember con Justin Vernon (Bon Iver) e Ben Gibbard (Death Cab for Cutie) il quale racconta in un post su Instagram l’origine della collaborazione.
Altri nomi importanti sono quello di Smino in Eternal (scritta con il padre Ken Bennett) e di Ari Lennox in I Got You (Always and Forever) che è un pieno omaggio all’hip-hop old school e all’R&B dei ’90.
E poi Cocorosie con Taylor Bennett nella già citata Roo, Shawn Mendes che infiamma il ritornello nella danzereccia Ballin Flossin, Gucci Mane in Big Fish prodotta da Timbaland e Nicki Minaj che nella traccia finale Zanies and Fools lancia un amo al gossip, rappando “He the Clyde to my Bonnie, ’bout to walk down the aisle and be a mommy“.
Esercizio di generi
Attraverso la folta lista di ospiti, The Big Day è un album che cerca di spaziare tra generi diversi e forse un po’ fuori dalla portata di Chance. L’album mantiene fede a quanto dichiarato dal rapper a Zane Lowe, sul fatto di avere una natura danzereccia, alternando l’house di Ballin Flossin all’afrobeat di Zanies and Foolies e alle clubbing vibes di Found A Good One, ma poi si cimenta in cose come il motivetto alla Vampire Weekend dei primi 2000 di Let’s Go on the Run, che forse non gli stanno benissimo. Questa sorta di esercizio di stile diventa a un certo punto un ostacolo al decollo dell’album che manca di tracce memorabili e grandi guizzi creativi, suonando in più di un momento un tantino piatto e poco coeso.