Il 2020 sarà l’anno di 72-HOUR POST FIGHT. L’abbiamo detto? L’abbiamo detto.
Tanto per cominciare hanno pubblicato un ottimo esordio a marzo per La Tempesta International e a breve faranno il loro debutto live al Club to Club a Torino.
Quella che ascoltiamo oggi, inoltre, è la loro prima vera collaborazione, il primo contatto con l’estero e la sperimentazione elettronica: la band composta da Carlo (Fight Pausa), Andrea, Adalberto e Luca (Palazzi D’Oriente) è entrata in contatto col sassofonista d’avanguardia britannico Ben Vince che ha accettato l’invito a remixare una traccia del loro album.
Il brano che l’artista sperimentale ha scelto è Death e i ragazzi ci raccontano qui sotto com’è andata:
“Abbiamo sentito la prima volta Ben quando ha suonato a Standards (Milano) a fine 2018. Nei mesi successivi abbiamo scoperto il suo EP con Joy Orbison, oltre ai dischi con la sua band Housewives. Ha preso parte in un sacco di musica incredibile, che spesso ha anche molti elementi vicini al nostro progetto. Tramite Sara, la ragazza che ci fa da management, siamo riusciti a contattarlo per chiedergli di remixare un pezzo a sua scelta del nostro disco. Ha scelto DEATH, una delle canzoni più brevi e concise dell’album, e l’ha trasformata in una ballata epica e apocalittica 6 minuti. Si è concentrato maggiormente sulle pause e gli aspetti ritmici del pezzo, riportandone alla luce una cadenza tutta nuova. È una versione completamente decostruita di DEATH, smontata e rimontata in tutti i suoi aspetti. Anche l’umore della canzone è tutto diverso: la nostra canzone è frenetica, la sua è drammatica.”