ABRA è il primo singolo tratto dal prossimo EP dei DARRN, collettivo romano di casa Asian Fake che ad aprile ha pubblicato un interessante debutto dal titolo Musica da Camera.
Per anticipare questo nuovo capitolo i DARRN hanno chiamato a rapporto anche Venerus che ha tirato la sua strofa dal cilindro affinché potesse compiersi la magia.
Se vuoi sapere cosa c’è dietro il gioco di prestigio messo su dai maghi DARREN e Vinny, leggi giù lo streaming come è nata la traccia.
DARRN
ABRA è nata che stavamo a casa di Dario (la nostra voce) in un periodo in cui iniziavamo a lavorare su più tracce che però poi, puntualmente, restavano incomplete. In realtà vivevamo di un momento molto prolifico, ogni giorno buttavamo giù nuove idee, anche se non avevamo una linea da seguire, un elemento specifico che ci desse continuità.
È stato tutto molto veloce.
Abbiamo aperto un synth al volo e “ABRA” è uscita in 20 minuti.
Abbiamo acceso queste pluck keys molto secche e incisive, mentre sotto sapevamo già di voler creare delle batterie piene che facessero tremare il petto. È quando abbiamo mescolato questi due elementi insieme che abbiamo avuto la soluzione agli ultimi mesi di sessioni produttive.
In un giorno abbiamo scritto le due strofe e una settimana dopo il ritornello. In due settimane il pezzo era pronto e l’apporto di Vinny è arrivato poco dopo. In realtà era da tanto che volevamo lavorare insieme, ma per questioni di città (lui a Milano e noi a Roma) e di tempo non eravamo più riusciti a beccarci al di là di alcuni post-concerto (bella per i Coma_Cose). A Vinny abbiamo inviato un po’ di tracce a cui stavamo lavorando e lui ha scelto ABRA, ci ha inviato la strofa pochi giorni dopo. Non siamo abituati a lavorare a distanza, ma con Venerus c’era già una forte simbiosi, da quando ci aveva detto quanto YODEL gli fosse piaciuta.
E’ stato tutto fluido e naturale. Ricevuta la sua rec l’abbiamo inserita in pochissimo: completava il mood del brano alla perfezione. È uno dei brani a cui teniamo di più.
VENERUS
I DARRN me lo fece scoprire un amico quando abitavo a Roma. Subito li feci ascoltare a Frenetik e poco dopo si aggregarono alla famiglia Asian Fake. Nell’aria c’era una nostra collaborazione da tempo e stavamo capendo in quale contesto realizzarla. A ottobre mi inviarono una cartella di bran aperti che stavano ultimando per il loro nuovo EP. Sentii la prima traccia e prima ancora di ascoltare le altre decisi che era quella. Me la sono lasciata appesa in testa per qualche giorno, e quando stava arrivando il momento di inviargli la mia parte mi chiusi in studio una sera con una bottiglia di vino e feci tutto di getto. Grazie al vino ora abbiamo un pezzo insieme 😇