“Ciao Dlso, intanto grazie per avermi chiesto di parlare della mia musica ancora una volta. Non so come verrà percepito, ma dal mio punto di vista Ragazzi Stupendi è un disco all’insegna di una scrittura molto più spontanea e lineare rispetto a quanto non sia successo con HIP HOP. Prima avevo una grandissima voglia di sperimentare a 360° ed una discreta paura che le canzoni non fossero mai abbastanza, oggi penso di essermi dato una calmata soprattutto per quello che riguarda il secondo aspetto. Allo stesso tempo questo disco probabilmente è più grave di HOP HOP, forse addirittura più pesante. Ma insomma l’ho già detto in altre occasioni e lo ripeto: mi piace l’arte ambiziosa, mi piacciono i film, i libri, i dischi, i fumetti che mi aprono la testa, che mi cambiano un po’, che mi arricchiscono. Fare un disco e non giocare questo tipo di partita non fa per me, anche se ovviamente c’è sempre il rischio di fare una figuraccia e/o di sembrare un mitomane“.
I DISCHI
Questa è la canzone che ha dato origine a questo disco, è la canzone che lo racconta meglio di tutte ed è la canzone che racconta cosa mi piace fare in questo momento. All’origine era stata scritta in maniera totalmente diversa, inseguendo un tipo di musica che in realtà non avevo molto chiaro in testa nemmeno io: da una parte speravo di ottenere un pezzo raffinato con il tiro alla On Melancholy Hill dei Gorillaz, dall’altra temevo di tirare fuori un pezzo it-pop che non mi avrebbe rappresentato. Ci siamo arrovellati abbastanza davanti a questo pezzo, poi un giorno in studio con Fabio Grande è uscita l’idea del pianoforte arpeggiato e la canzone si è praticamente riarrangiata da sola. Il risultato è un pezzo che forse si può definire “gospel pop” e, da questo punto di vista, non vi nascondo che mi ha esaltato vedere un trailer di Jesus Is King che non è poi così distante proprio da I Dischi. PS Alla fine di Ragazzi Stupendi è possibile sentire un paio di minuti della versione precedente: l’intento di questa scelta è narrativo ed è il mio modo per raccontare come ho capito la musica che volevo fare sentire dentro questo disco.
DENTRO UN RICORDO
In tante canzoni italiane di oggi (e, a essere sinceri, anche in quelle di uno “ieri” identificabile negli ultimi 5 anni) la nostalgia spesso non mi piace, nel senso che mi pare venga raccontata solo come una specie di pianeta di ricordi felici in cui tornare di tanto in tanto per non invecchiare mai fino in fondo. Io credo che il rapporto con la nostalgia sia un po’ più drammatico di così e che anche il rievocare un momento in cui tutto sembrava magico e possibile (amori adolescenziali, gite al mare, notti a spasso ecc.) sia tutto sommato complicato: perché se lo fai a 30, 40 o 50 anni poi magari finisci anche col pensare alla vita che conduci tutti i giorni, alle emozioni che provi tutti i giorni e magari il confronto non è dei più felici. Ecco, Dentro Un Ricordo è una canzone mascherata da canzone d’amore, in cui provo a dire/dirmi che passeggiare nella nostalgia può avere delle controindicazioni pesanti.
CONTENTO LO STESSO
Questa invece è una canzone d’amore senza inganni di alcun genere. O meglio un piccolo inganno c’è visto che dice tante cose che spero verranno percepite come non vere. Detto ciò a me stanno bene entrambe che le letture che sto registrando in questi giorni: da un lato chi vede Contento Lo Stesso come una specie di grido di aiuto di una persona che annuncia a piena voce di essere pronta a superare una storia finita e che in realtà è nella melma fino al collo (ciò che intendevo dire io); dall’altra chi invece ci vede dentro una sincera volontà di andare avanti e addirittura la forza di dire chiaro e tondo, da un giorno all’altro, “Non ti cercherò mai più” ad una persona amata con tutti i sentimenti. Io non so se sono una persona capace di questa forza, ma davvero tanti complimenti a chi ce l’ha.
NON DEVO FARE FINTA
Pezzo motivazionale con tema che nella mia testa ha sempre fatto un po’ Dinastia Ming. È l’unica canzone up tempo di un disco che ho pensato come “lento” sin dall’inizio ed è un’altra canzone che credo possa prestarsi ad una doppia lettura. In realtà ho provato ad essere più lucido e sincero che potevo, anche se capisco che una canzone di questo tipo possa trasmettere una specie di ironia spietata di fondo (che magari c’è per davvero). Però ecco, nella lista di propositi che ho scritto/cantato ci credo davvero: sono una persona che ogni tanto tende a complicare anche le cose più semplici e sono contento di essere riuscito a mettere nero su bianco che devo smettere di farlo “senza un motivo”. Alla fine, come tutti, anche io scrivo innanzitutto per me stesso e per provare a capirmi un po’ meglio. Per altro ci tengo a sottolineare che, a distanza di mesi, oggi in effetti corro molto più spesso .
PER FORTUNA ESISTE IL SOLE
Questa è l’altra canzone di Ragazzi Stupendi che, assieme a I Dischi, ha subìto una piccola rivoluzione durante le registrazioni. Anche qui in partenza c’erano i Gorillaz pop movimentati come stella polare e in realtà forse non ci siamo troppo allontanati da loro, nonostante il ritmo e l’armonia del pezzo siano stati modificati in maniera molto importante. Ovviamente sono consapevole di avere ammiccato all’Aria sulla IV corda di Bach e so che farlo con dei cori palesemente finti può sembrare una presa in giro. Per me è tutt’altro che una presa in giro, anzi è un po’ l’essenza della sotto-traccia gospel pop che spero si senta in tutto l’album. Se in HOP HOP l’idea era quella di scrivere canzoni su cui fosse possibile rappare, qui il sogno è di avere tirato fuori un album con una sua piccola componente di profanissima sacralità.
RAGAZZI STUPENDI
Title track, la mia canzone preferita assieme a I Dischi, la più importante per me assieme a I Dischi. È una canzone piena di tristezza e di speranza al tempo stesso. Dal mio punto di vista racchiude in sé il tema della gestione del passato e quello dell’approccio al futuro. L’album si chiama Ragazzi Stupendi perché credo che chiunque superi una certa età è costretto a fare i conti col ragazzo/a stupendo/a che è stato e che ovviamente non potrà più essere. Insomma, è il mio modo per ribadire in maniera sintetica che la nostalgia è davvero una canaglia (cit.) e va presa con le molle, anche se poi la canzone prova a raccontare l’amore come una dimensione in cui mantenere un po’ di “stupendo” anche quando il tempo passa e le cose cambiano. Una cosa in cui credo e in cui spero sempre.
RESTA PER SEMPRE CON TE
Senza girarci troppo intorno, mentre scrivevo questo disco ho vissuto un momento personale complicato. Non credo molto nella musica che parla di storie personali in maniera didascalica, ma questa canzone e I Dischi sono probabilmente il mio modo per mettere in musica le difficoltà di cui sopra. A distanza di mesi trovo comunque rincuorante che anche la canzone più cupa di questo disco sia tutto sommato piena di sicurezza. Cioè da una parte mi volevo sfogare, dall’altra mi è venuto spontaneo scrivere che “chi ti vuole bene resta per sempre con te, anche se non sei più in te”.
CONFESSIONALE
Traccia volutamente semplice e vuota da punto di vista musicale, in cui ho suonato e cantato senza click, tenendo le finestre dello studio di registrazione aperte. Gli uccelli che si sentono (anche quelli più strani) sono stati semplicemente beccati dai microfoni panoramici. Mi piaceva l’idea di una confessione che fosse molto contraddittoria. L’intero disco in realtà, dal punto di vista testuale, tende un po’ a dire tutto e il contrario di tutto. Anche qui, la linearità sfacciata per me non è mai sinonimo di sincerità: credo che siamo tutti un po’ tortuosi e contraddittori.