Circles è il primo album postumo di Mac Miller, un cerchio che si chiude dove Swimming l’aveva aperto due anni fa.
Questi 12 brani pubblicati dalla famiglia di Miller a 16 mesi dalla scomparsa dell’artista sono il segno di una musica che ci sopravvive e, in qualche modo, provano a restituire un lieto fine a tutta questa triste storia.
Miller aveva iniziato a lavorare a quest’album insieme a Jon Brion il quale ha poi avuto l’arduo compito di finire il progetto dopo la morte del rapper, riuscendo, nonostante le difficoltà di una commissione così delicata, a consegnarci un disco più o meno completo e in perfetta continuità con il sound e la visione di Miller sulle cose.
La sensazione che si ha ascoltando queste dodici tracce è quella che si prova uscendo dall’acqua dopo una lunga apnea: si tira fuori l’aria immagazzinata nel corpo per farci entrare quella nuova, rilassando i polmoni e tutti gli altri muscoli del corpo.
Il ritmo è più rilassato, le melodie più ariose e ottimiste, nonostante qualcosa di ingombrante sia ancora qui e lì nelle liriche.
Ma questa è l’altra metà del cerchio, l’altra metà di Swimming e, probabilmente, l’altra metà di sé con la quale Miller non ha fatto in tempo a riconciliarsi.