Manifesto è la seconda tappa del Viaggio Post Maturità di Calabi.
Dopo il primo episodio legato al singolo Sferica che racconta le dinamiche del corteggiamento tra attesa e desiderio, nell’ultima settimana è uscito anche il nuovo brano, Manifesto, che invece si sofferma sul gioco seduttivo fatto di passione, trasgressione e inebriamento.
Oggi in anteprima per DLSO, Calabi ci presenta il video di Manifesto, diretto da Andrea Cominoli, che è il secondo dei quattro episodi che andranno a comporre la mini-serie di accompagnamento del suo album di debutto, Viaggio Post Maturità.
Tappa dopo tappa conosceremo meglio il mondo di Calabi, decifrando ogni sfumatura di questo pop nostalgico e apparentemente quieto.
Qui sotto il cantautore bergamasco ci racconta qualcosa in più sul suo Manifesto:
“Avete presente quando si fa qualcosa contro ogni logica, contro qualsiasi convenzione sociale, contro il parere di mamma e di tutti gli amici? Quando si ha il coraggio di fare scelte scomode, di rimettersi in gioco, di rischiare. Di rinunciare ad uno specchio sociale, ad un posto sicuro, ad un canone dentro al quale rifugiarsi.
Ecco, Manifesto racconta proprio questo.
Racconta di come certe volte la vita che abbiamo scelto e che ci sembrava quella giusta, in realtà ci sta spegnendo, che quella strada che sembrava promettere la felicità, ora non sappiamo più dove ci stia portando. Racconta di quelle volte che abbiamo la forza, e il cuore, per smontare ciò che abbiamo costruito e di ricominciare, per sentirci pienamente noi stessi.”
“Eppure, le immagini che raccontano il secondo episodio della mini serie, restano volutamente su una dimensione più astratta, più surreale, rimangono aderenti a quell’immaginario più fotografico che il regista, Andrea Cominoli, ha saputo creare. L’ambientazione resta quella dei palazzi del quartiere San Polo di Brescia, ma stavolta la luce è notturna. La protagonista Vivien, si fa sensuale e si scatena in un ballo da far tremare le gambe, un ballo di una intensità da togliere il fiato. Calabi ha il volto segnato, il volto di qualcuno che è stato travolto da un treno e che ora vuole soltanto abbandonarsi. Ma i due non si incontrano mai, così come nel primo episodio, e la narrazione ci lascia sospesi.”