Mettete le mani nelle tasche, alzate gli occhi dal marciapiede e preparatevi a passeggiare lentamente per tutti i quarantun minuti di “Land Of No Junction”, disco di esordio di Aoife Nessa Frances. L’album è una visita guidata senza mappe in Irlanda attraverso gli occhi di una donna e, più in generale, delle donne. Dentro c’è tutto: amore, perdite, nuove scoperte, fragilità che a volte ci fermano e altre invece ci spingono avanti. Mentre lo si ascolta ci si sente come se lo spazio vuoto che avevamo dentro venisse riempito, come se ogni crepo venisse coperto con un po’ di stucco e una mano di colore azzurro. L’album finisce così: “Take me to the land of no junction/Before it fades away/Where the roads can never cross/But go their own way.”
Per chi semplifica, per chi ha sempre le maniche delle giacche più lunghe delle braccia, per chi si ricorda quella lettera di Kafka a Milena scritta il 23 giugno del 1920 a Merano, in cui dice “Oggi ho visto una pianta di Vienna, per un istante mi è parso incomprensibile che si sia costruita una città così grande mentre tu hai bisogno di una sola camera”.
Altri due consigli: Maria Kelly e Orla Gartland.