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4 album per capire il white privilege

Lauryn Hill – The Miseducation of Lauryn Hill

Il teorico Carter Woodson, nel suo saggio del 1933 The Miseducation of the Negro, descriveva i danni a lungo termine che l’istruzione in America ha causato alla comunità nera. In particolare, si riferiva all’omissione di alcuni traguardi afroamericani dai libri di storia ed a tutta la frustrazione che ne deriva, tramandata di generazione in generazione. Per citare un esempio, la dicitura “lavoratori immigrati” con cui gli schiavi africani vengono definiti in alcuni libri di storia americani ha lo scopo di rendere meno legittimo il diritto dei neri di reagire al sistema. Perché senza fondamenta, una casa non è sicura. Senza passato, il futuro sembra impossibile.
Nel 1996, poco dopo una tumultuosa separazione da Wyclef Jean e dai Fugees, Lauryn Hill parte dalla tesi di Woodson per comporre un album pieno di generi e privo di freni, destinato a diventare una pietra miliare dell’hip-hop, dell’emancipazione femminile e dei diritti neri.
Il filo conduttore del disco è una serie di interludi girati in un’ipotetica aula scolastica. L’insegnante invita i bambini a esprimersi liberamente riguardo l’amore: le conversazioni, reali e improvvisate, rappresentano un raro scorcio di speranza nell’educazione statunitense. All’appello, l’unica alunna assente è proprio Miss Hill, intenta a imparare altrove, e la miseducation è trasformata in un’ode all’indipendenza.
Nel corso dell’album, che purtroppo sarà l’unico della sua carriera, Lauryn intreccia la sua storia personale con la vita di ogni minoranza, troppo spesso ridotta ad un gioco perso in partenza. Oggi, oltre ad essere un’enciclopedia della black music, The Miseducation ci ricorda che riorganizzare l’istruzione in America è fondamentale per riconoscere il passato. Approfondire e conoscere sono invece azioni essenziali in tutto il mondo per evitare che il passato si ripeta.