Il nuovo brano dei Casa del Mirto è l’emblema della bellezza che resiste.
Ti svegli una mattina che sei triste. Apparentemente non ne avresti motivo. È estate, è una bella giornata e a te l’estate piace. Il lavoro tutto sommato va bene e in un momento come questo puoi pure considerarti un po’ un privilegiato. Eppure qualcosa in te sembra non funzionare. È come se dentro fosse scuro, a tratti rumoroso e irrisolto.
Forse tutti quei mesi chiuso in casa non ti hanno fatto granché bene. Forse è stata la quarantena, le mille preoccupazioni per gli amici e qualche parente sparsi un po’ ovunque, le mille ansie soprattutto per quelli più deboli di cui conosci a memoria ogni dettaglio del volto, tante sono le volte che in questi mesi d’inferno li hai pensati. Qualcuno poi è stato male e si è salvato. Qualcun altro non c’è più.
Ti svegli una mattina, prendi il telefono con il solito gesto automatico e, dal nulla, inatteso e violento come la pioggia d’estate, nel bel mezzo del feed social infinito, ti ritrovi qualcuno che è riuscito a raccontare esattamente tutto questo, tutto ciò che hai provato in questi mesi assurdi passati e ne senti dentro di te gli strascichi anche adesso.
Difficile non aver mai sentito parlare dei Casa del Mirto ma, se fosse, non puoi non fiondarti a recuperare tutti questi anni persi. Questa volta ci sono due ragazze lontane, una in Italia e una no, innamorate l’una dell’altra. Non possono vedersi per colpa di un mondo paralizzato da un virus arrivato chissà come e che si è improvvisamente impossessato di ogni cosa. Anche di ciò che credevamo eterno come l’amore e la musica. Non bastavano gli sguardi spesso corrucciati della gente e la fatica e il peso costante di non potersi sentire libere. Ci si doveva mettere anche un virus di mezzo. “Una volta sapevamo volare” dice una delle due in italiano. Mentre l’altra in inglese ripete le stesse parole, ma in momenti diversi, come fosse un eco causato dai tanti chilometri di spazio vuoto tra le due. Un prezioso flusso ti avvolge, di una malinconia istantanea e che le voci delle due ragazze (estrapolate da vocali su whatsapp, visto che il pezzo è stato concepito durante i giorni in cui era impossibile vedersi) riescono a rendere ancor più intensa.
L’intenzione di tornare con Casa del Mirto è nata proprio durante il lockdown, mi dicono le menti dietro al progetto, e “Oltre il confine”, così si chiama la nuova traccia, esce in uno dei momenti forse più delicati e difficili, da sempre, che la musica mondiale abbia vissuto.
C’è bisogno di esserci. Ora più che mai. E l’amore di due ragazze innamorate e lontane, divise da questo incubo non ancora passato, ma unite da un qualcosa che abbatte il tempo e lo spazio, è l’emblema della bellezza che resiste.
Testo di Natan Salvemini.