SAULT – RISE
Spuntato fuori dall’oggi al domani, il misterioso collettivo londinese che risponde al nome di SAULT ha già pubblicato quattro dischi nel giro di un anno.
È senza dubbio una delle realtà più interessanti del momento anche perché dei pochi nomi che sappiamo essere coinvolti nel progetto spiccano Michael Kiwanuka, Jungle, Cleo Sol e Little Simz.
Dopo l’album di protesta Black is, uscito a giugno nel giorno del Juneteenth, i SAULT hanno pubblicato il mese scorso un altro disco dal titolo Rise con 15 nuovi brani in cui si respira a pieni polmoni tutto l’universo della musica black. Rispetto al precedente, arrivato come un grido d’accompagnamento al Black Lives Matter, Rise è più orientato alle atmosfere house e disco, e in generale si presenta in una veste più ammiccante ma senza tradire il sentimento di resistenza che è alla base del collettivo.
Nell’ascoltare la loro musica ci si sente un po’ come spaccati a metà: da un lato è inevitabile lasciarsi trasportare dall’incredibile groove che viene da questo mescolarsi perfetto di generi e influenze, dall’altro invece si viene assaliti da un oscuro senso di colpa che rende difficile godere di tutta questa bellezza in maniera spensierata.
Probabilmente è uno degli album migliori dell’anno proprio perché insegna alla gioia di non dimenticarsi mai del dolore.