Abbiamo incontrato Venerus, il primo protagonista del viaggio di Jazz:Re:Found in cerca di musica ibrida, luoghi puri ed esperienze non convenzionali.
Ieri il primo appuntamento con il Jazz:Re:Found che in un momento così critico per la musica live ha scelto nuove strade per continuare a raccontare la sua estetica musicale e permetterci di fruire delle sue coinvolgenti esperienze artistiche.
Quest’anno il festival con i suoi consueti appuntamenti Black and Fort non ci sarà ma grazie allo switch in un format interamente digitale è possibile prender parte a tre videoracconti inediti che intrecciano musica, arte e luoghi spettacolari.
Jazz:Re:Found, membro del network IMF (Italian Music Festival), aveva ospitato nei mesi scorsi a Monferrato tre esibizioni della serie Place to Be, il progetto promosso e patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ci portava in viaggio tra bellezze territoriali e performing arts a più livelli.
Ora, grazie alla collaborazione con Ford e la sua nuova gamma di veicoli commerciali Plug-In Hybrid, quello stesso esperimento si ripete in tre nuovi videoracconti che esaltano non solo scenari dall’anima ibrida ma anche talenti tra i più interessanti della nostra scena musicale.
Il primo appuntamento è all’alba sul Pontile Bestoso di Alassio dove in un geoide vista mare si è esibito Venerus, protagonista di un live senza pubblico a cui abbiamo assistito ieri su YouTube.
In una cornice che dà sull’orizzonte, la voce di Venerus ci ha mostrato una nuova alba, stretti nel porto sicuro dell’evento Jazz:Re:Found.
Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato dei suoi viaggi oltre che della performance nella venue mozzafiato di Alassio.
Ciao Andrea, l’aria che tira non è delle migliori. Tu come te la stai passando? Sei in un momento creativo?
Già… ora bene, meglio di come me la sono passata durante il primo lockdown. Ora ho casa finalmente con i miei strumenti, e avere un luogo da curare che mi rappresenta mi sta facendo molto bene, sia dentro che fuori. Poi ho adottato due gatti randagi che mi stanno riempiendo di amore. Sono felice, un pochino in stallo, in balìa degli eventi, a tratti mi sembra quasi di scordare del mio percorso, come se non fosse nel punto critico della mia carriera che sta per sbocciare… ma va tutto bene. La musica non manca, i pensieri nemmeno.
Consigliaci un paio di nomi nuovi da ascoltare.
Guarda in realtà è da qualche mese che non sto più seguendo le nuove uscite, sono completamente assorto in un viaggio musicale che spazia prevalentemente tra i fine ’60 e i primi ’70, e di questo periodo nella musica sperimentale e jazz posso dartene 2000 di nomi haha. Ti consiglio un paio di ascolti:
-Bennie Maupin (il disco The Jewel In The Lotus)
-Bobby Hutcherson (il disco Cirrus)
Abbiamo visto che quest’estate hai condiviso su Instagram un diario di viaggio: 8 settimane di pensieri, km, paesaggi e passaggi. Dicci com’è stata quest’esperienza e dove ti ha portato.
Sì il viaggio di quest’estate è stato davvero magico e soprattutto importante… mi ha completamente ricalibrato, mi ha fatto sentire vivo in mille modi diversi… uscivo da un periodo piuttosto difficile e rimettermi sulla strada senza nessun piano, con solo una borsa e la moto, mi ha ridato vita. È stato uno dei viaggi più belli e rigeneranti che ho mai fatto.
A proposito di viaggio, sei stato proprio tu ad inaugurare la prima tappa del nuovo progetto digital di Jazz:Re:Found con un live registrato per il nuovo format in collaborazione con Ford, che prosegue quello già avviato con Place to Be di Italian Music Festival patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri.
Hai suonato in mezzo ai colori dell’alba in una location spettacolare come quella del Pontile Bestoso di Alassio.
Raccontaci com’è andata.
È stato molto bello! L’atmosfera era mozzafiato davvero, unico inconveniente la sveglia alle 5:30 e il freddo del mare all’alba, ma ne è valsa la pena.
Foto di Letizia Cigliutti
Abbiamo parlato di alba ma la domanda che adesso ci viene più facile farti è un’altra: ora come ora, a che punto è la notte?
Sto cercando di capirlo anche io, credo che sia in un punto di svolta, ma ancora dietro l’angolo.