Disclaimer: sono entrambi una bomba incredibile.
Oggi è uscito il nuovo singolo di Ibisco, scommessa di casa V4V che è figlio della provincia bolognese e ne canta gli scazzi e le frustrazioni.
Ciò che devi sapere di questo brano è anzitutto che si intitola Ragazzi, è prodotto da Marco Bertoni ed è uscito assieme a una versione remixata a cura di Populous.
Per farti arrivare ancor più preparato all’ascolto ti diciamo anche che questo è un singolo fatto per essere urlato prima e metabolizzato poi, in un caos di sentimenti che includono l’invincibilità e la disperazione. Ibisco lo definisce un “inno generazionale” che prende potenza grazie a un arrangiamento glorioso, a metà tra gli Arcade Fire e i MGMT.
Non ti resta che ascoltare la traccia con il suo pulsante remix e leggere i racconti di Ibisco e Populous:
IBISCO: “La traccia nasce con la cassa in 4 dall’embrione della strofa, che diviene forse il vero ritornello sotto mentite spoglie. C’è voluto parecchio tempo per mettere a fuoco le sonorità, mi piaceva l’idea di realizzare un pezzo generazionale che suonasse come un inno glorioso e disperato, in una zona neutra ed edificabile a cavallo tra gli MGMT e gli Arcade Fire, un luogo della musica in cui le grida interiori diventassero suono e trasporto emotivo. Insieme al mio produttore Marco Bertoni si è lavorato molto cercando di rimuovere qualsiasi tipo di patina e barocchismo, una scelta rischiosa che nelle nostre menti aveva il solo obiettivo di far arrivare il testo nel modo più diretto possibile, senza alcun tipo di intermediazione o diversivo stilistico. Mi piace pensare il brano come un inno per chi non rinuncia a un’esistenza migliore, dove le diversità e le divergenze antropologiche possano essere potenti valori comunitari. È un brano collettivo in cui si mischiano rabbia e gioia, che diventano sinonimi sulle strade asfaltate la sera, quando si riflette sull’efficacia delle proprie vite.”
POPULOUS: “Non mi piacciono i remix. Ogni volta che qualcuno mi chiede un remix faccio sempre di tutto per non farlo. La stessa cosa stava succedendo anche con Ibisco. Solo che poi ho ascoltato in anteprima il suo album e mi son detto: “Ehy, aspetta un momento, questo ragazzo ha qualcosa!”. Dietro le sue canzoni c’è dietro un immaginario generazionale che mi ha molto colpito. Ci sono delle immagini che ti si palesano davanti attraverso versi che sembrano quasi degli slogan. C’è luce e buio. Bianco e nero. È così lontano dal tipico artista it-pop italiota. “Ragazzi” poi ha un testo pazzesco. Musicalmente è vicina a certo indie nord-americano. Mi ha fatto venire in mente band canadesi molto blasonate. Sebbene l’uso dell’elettronica sia massiccio rimane pur sempre un pezzo di stampo rock, così ho pensato di decomporlo al punto di farlo diventare altro. Così il remix ha delle fasi meditative che si alternano a dei momenti di puro dancefloor, dove beat e basso sono al centro dell’ascolto.”