C’erano una volta due fratelli con lo stesso nome, Louis Kevin e Louis Philippe, e ti assicuriamo che almeno uno dei due da quattro anni a questa parte suona a ruota nelle tue cuffie.
Infatti, se il primo non ha bisogno di presentazioni in quanto altri non è che il nostro adorato Kaytranada, il secondo, in arte Lou Phelps, è suo fratello minore. Classe ‘94, seppure sia poco conosciuto rispetto al suo parente più celebre, Lou Phelps non solo è un artista fatto e finito, ma è anche la persona che dovremmo ringraziare per aver spinto Kaytra sulle scene. Alla tenera età di 13 anni, infatti, è proprio lui a introdurre il fratello maggiore ad FL Studio ed è sempre con lui che nel 2011, poco dopo il suo esordio come “Kaytradamus”, Kaytranada porta sulle scene il suo primo progetto hip-hop chiamato The Celestics, che è fermo da un po’ ma nei cui archivi vale assolutamente la pena sbirciare per trovare qualche perla interessante.
Ad oggi Lou Phelps vanta all’attivo tre mixtapes e la buona notizia è che in ognuno di questi c’è lo zampino del fratello: in particolare il primo, “001: Experiments”, è stato da lui interamente prodotto, ma non è mai uscito ufficialmente se non in forma di 78 giri, probabilmente per questioni legate ai copyrights sui samples.
Il secondo mixtape, datato 2018 e intitolato “002: Love me” vale certo la pena di essere sentito, ma soprattutto di essere “visto”. In questo lavoro in effetti troviamo alcune strumentali di Kaytra riciclate, in quanto già uscite in precedenza, come nel caso di “Come inside” costruita su un vecchio beat dell’anno precedente, ma in compenso i titoli di coda di alcuni dei visuals hanno delle bellissime outro inedite, come nel caso di “Miss Phatty”.
A fine ottobre è uscito il terzo ed ultimo mixtape dal titolo “Extra Extra!”, che oltre alla ormai scontata partecipazione di Kaytranada (ritroviamo la sua produzione in 5 tracce) e all’ottima qualità del prodotto finito, salta all’occhio per la campagna di sponsorizzazione dell’uscita. Tutto è partito con il lancio del primo singolo, Nike Shoe Box, accompagnato da una curiosa opera di guerrilla marketing messa in piedi in un treno della linea 2 della metro di New York da uno street artist semisconosciuto di nome Mark Oliver. Il visual dello stesso singolo, inoltre, mostrava già uno snippet di quella che sarebbe stata la copertina: una foto della nuca di Lou che sfoggia la parola “EXTRA” sapientemente intrecciata tra i capelli. Questo bizzarro capolavoro, ad opera della celebre braiding expert canadese Stephanie Odia, ha dato qualche gatta da pelare allo stesso Lou, che in un Q&A su IG ha segnalato che intorno al min. 0:10 del video sia visibilissimo un selvaggio arrossamento della cute della testa. Era proprio necessario sacrificarsi così in nome dello stile? Non lo sappiamo, ma è sicuramente il caso di ascoltare EXTRA EXTRA! per saper rispondere.
Testo di Alessia Sciotto