Ormai di Gregorio Sanchez sai tutto. O quasi.
Sai che manda mail da San Giuliano, sai quali sono i suoi brani prefe e probabilmente ti sarà giunto all’orecchio il suo disco d’esordio, Dall’altra parte del mondo.
Se non ti è ancora arrivato, non preoccuparti, questo è il momento giusto per ascoltarlo e scoprire ancora qualcosa in più sul suo mondo. Il disco è un viaggio da Milano a Marte, passando per Gregorio Sanchez e per i suoi ultimi 5 anni: perciò quelli che ascolterai sono racconti così intimi che sembra quasi di leggerli dalle pagine di un diario.
Da questa premessa ti è chiaro che se pensi di sapere tutto di Gregorio Sanchez, non è affatto così.
Continua ad approfondire questa bellissima conoscenza ascoltando il disco qui sotto e poi scoprendo i dischi che, secondo lui, son capaci di portarti dall’altra parte del mondo.
Ho scelto 5 dichi esotici, ognuno per un motivo diverso, dischi che non vengono consigliati spesso.
1. Dargen D’Amico – Bir Tawill
Partiamo da casa, credo che Dargen abiti a pochi passi da casa mia. In realtà questo disco non l’ho ancora ascoltato ma è appena uscito da un posto straordinario, ovvero la testa di Dargen D’amico. Vado sulla fiducia.
2. Alohaha – Alohaha
Non è diviso in brani, è solo un vinile diviso in 2 lati. Condotto da 2 chitarrine lap steel che inevitabilmente fanno volare sopra Honolulu. Per me è bellissimo, metà degli ascolti su Spotify sono i miei.
3. Carinhoso
Questo non è un album ma un video di un brano della tradizione popolare brasiliana. La musica è dei primi del Novecento e le parole sono state aggiunte in seguito, non non sono riuscito a trovare su Spotify un album che racchiudesse questa versione ma di Pixinguinha c’è tanto da ascoltare.
Ero in Brasile e per fortuna avevo trovato un ospite, Vinicius, che suonava la chitarra.
Una sera si strimpellava bevendo birrette e mangiando trippa e fagioli (che a lui piaceva moltissimo) mi chiede “ma in Italia qual’è la canzone che se ti metti a suonare cantano tutti?” io sciabolo con Alba Chiara. Lui mi ha mostrato questa e ho passato il resto del viaggio a impararne gli accordi.
4. Hiatus Kaiyote – Choose Your Weapon
Andiamo subito in Australia: vedere e ascoltare Nai Palm mi fa passare la voglia di fare musica da quanto spacca. Un disco davvero cazzuto, suonato benissimo, forse troppo.
Non sono mai stato in Australia tra l’altro e a questo punto non so cosa aspettarmi
5. David Venitucci – Cascade
Sul volo di ritorno si fa scalo a Grenoble… mi consigliò questo disco il mio amico Giacomo (come metà dei dischi belli che ho sentito) e al liceo l’ho ascoltato molto. Ok forse è una scelta un po’ troppo radicale ma quando vi ricapita che vi consiglino un disco di sola fisarmonica bellissimo dall’inizio alla fine.