È molto difficile stupire David Lynch, soprattutto se si parla di musica. Questo presupposto rende ancora più speciale l’idea che nel 2014 abbiamo sfiorato la possibilità che il padre di Twin Peaks dirigesse un videoclip per un brano di Kanye West. Ma andiamo per gradi.
Prima di raccontare di questo miracolo mai accaduto, è opportuno ricordare che David Lynch, oltre ad essere uno dei registi più importanti del secolo, è anche un musicista con all’attivo ben quattro dischi. Dean Hurley, sound engineer e collaboratore di David Lynch, ha raccontato: “A volte facciamo delle session di ascolto in studio e solo una volta su un milione [Lynch] si emoziona per qualcosa. L’ultima volta è stato con Yeezus di Kanye West”.
Sembra che il primo brano di Ye ad essere suonato da Hurley e ad aver attirato il raffinato orecchio del regista sia stato I’m in it. “Si è girato e mi ha guardato con gli occhi spalancati. Questa è la sua reazione quando qualcosa lo colpisce. Con la faccia serissima mi guarda e dice <Fuckin’ A, this is killer>”. Ma sarà Lynch in persona che qualche tempo dopo darà delucidazioni in merito al suo amore per Kanye. Ad esempio, ad inizio 2014 un intervistatore di Rolling Stone gli chiede quanto conti per lui il concetto di semplicità nella musica e, tra tutti, l’esempio di Lynch ricade proprio su un progetto di Yeezy. “Oh, io amo le cose minimali. Kanye West ad esempio ha lavorato a Yeezus con Rick Rubin con un risultato super-minimal, ma incredibilmente forte. Un prodotto minimal non disturba la mente, così il pensiero può spaziare. Mi infastidisce quando succedono troppe cose”.
Ancora, in un’altra occasione, il regista di Eraserhead ha affermato che Blood on the Leaves è una delle sue canzoni preferite in assoluto, ed è proprio per questo brano che egli avrebbe dovuto dirigere un videoclip.
Non è chiaro chi abbia fatto la prima mossa tra i due giganti. Tuttavia, sembra che sia stato proprio a seguito di questa dichiarazione che un giorno Kanye sia andato a far visita a Lynch nella sua casa di Mulholland Drive a Calabasas per discutere della possibilità di collaborare ad un visual per la settima traccia di Yeezus. “Kanye è un bravo ragazzo e un musicista incredibile. Io amo quella canzone ed è questo che ci ha fatto incontrare.” Purtroppo però qualcosa non è andato per il verso giusto, e inevitabilmente il primo pensiero corre subito all’esuberanza di Yeezy contrapposta all’atteggiamento monocorde di Lynch. Quest’ultimo, invece, si è addossato tutta la responsabilità del fallimento del progetto, raccontando di non essere riuscito a sviluppare alcun concept rilevante per la messa in scena del brano. “Non sono arrivato a proporre nessuna idea che ci entusiasmasse o che potesse piacergli. Sento di averlo un po’ deluso”, ha confidato al Daily Beast.
Ma la classe non è acqua e, anche se da parte di Kanye non si registrano dichiarazioni esplicite in merito all’accaduto, Ye ha provveduto a confermare a modo suo una decisa approvazione nei confronti del suo mancato collaboratore e vicino di casa. Qualche anno dopo l’accaduto, infatti, è stato fotografato nei pressi della sua abitazione, proprio a Calabasas, mentre indossava una t-shirt long sleeve firmata Raf Simons con su la foto di una giovanissima Laura Dern nei panni di Sandy Williams in “Velluto Blu”, noto capolavoro lynchiano del 1986.
Un gesto di una nonchalance che non stupisce, ma che lascia ben sperare per il prossimo futuro di questo sodalizio artistico per il quale cominciamo a pregare già da adesso.
Testo di Alessia Sciotto