Esattamente un anno fa, a inizio quarantena, diventò virale un video che montava sulle immagini di una Napoli deserta i suoi suoni e rumori di sempre: dal caos del traffico al vociare chiassoso della sua gente, dal suono delle tazzine del caffè a quello dei traghetti in partenza dal porto fino alla musica dei concerti live.
Quel video era una specie di atto di resistenza alla sospensione, a un silenzio assordante e insopportabile al quale non vogliamo abituarci.
Credo che il nuovo podcast di Raffaele Costantino, Music & The Cities, seppur nato come idea qualche anno fa, rappresenti oggi, al giorno del suo lancio in coincidenza con le nuove misure restrittive e le zone rosse e rinforzate, un altro atto di resistenza al silenzio assordante.
Il podcast è un racconto corale che mette la musica al centro di ciascun episodio, raccontando la storia musicale di alcune delle città italiane attraverso le esperienze di personalità interessanti e rappresentative della scena creativa italiana, da nord a sud: Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Lecce, Bologna sono le tappe di questo viaggio sonoro guidato dalla voce di Raffaele Costantino, conduttore radiofonico, divulgatore e produttore musicale.
Meg, Max Casacci (Subsonica), Piotta, Godblesscomputers, Alioscia Bisceglia (Casino Royale), Populous, Gianni Gebbia sono i 7 ciceroni che ci accompagneranno per le strade delle loro città, ciascuno ricostruendo il tessuto di influenze, sapori e costumi che inevitabilmente hanno inciso sui loro percorsi artistici.
I loro contributi sono poi arricchiti da altre personalità che attraverso le loro esperienze aiutano a delineare con maggiore precisione la ricchezza culturale delle città protagoniste di ciascun episodio: partendo da Milano con Venerus e Nur Al Habash e scendendo fino a sud con Napoli Segreta e Pierpaolo De Giorgi.
Music & The Cities è dunque un viaggio tutto da ascoltare, alla fine del quale avremo riempito la valigia di aneddoti e nuove tradizioni, espressioni urbane e fermenti culturali nascosti.
Abbiamo intervistato Raffaele Costantino per scoprire da dove nasce l’idea di Music & The Cities.
Ciao Raffaele, introduciamo i lettori a Music & The Cities. Da dove nasce questa nuova serie di podcast?
Ciao, nasce com missione intrapresa molti anni fa.
La sfida per me, e per quelli che lavorano insieme a me, è sempre stata quella di rappresentare la musica in questo paese non solo come una forma di intrattenimento ma soprattutto come un linguaggio fondamentale per comprendere le epoche e le dinamiche sociali che le caratterizzano. Fare questo con uno zoom più stretto rispetto alla cultura pop, è sempre stata la mia materia di studio.
In questa serie di podcast proviamo a raccontare come la musica rappresenti non solo la colonna sonora di ogni città e di ogni sua scena creativa, ma anche come ne sia lo specchio per comprenderne i pensieri, le contro culture ed il loro radicamento nella società ma anche le tradizioni e le loro evoluzioni. I dialetti, gli accenti, la storia, l’attitudine sociale. Si capiscono molte differenze ascoltando queste puntate e se ne valorizza il valore d’insieme.
In un momento in cui il mondo è fermo, la musica fortunatamente continua a farci viaggiare. Quali sono le coordinate del viaggio di Music & The Cities e dove vuole portarci?
La musica non si ferma, si ferma la componente d’intrattenimento, certo, ma l’aspetto creativo non si è mai fermato.
In Music & The cities ci muoviamo proprio lungo le coordinate della creatività e del suo campo di espressione che rimane sempre quello urbano. L’autostrada che percorriamo è spesso quella del tempo, avanti e indietro per capire come è arrivato il jazz a Palermo o l’hip hop a Roma. In quali luoghi si ascoltava o si produceva la musica ieri , dove si ascolta e si produce oggi e dove potenzialmente si ascolterà e produrrà domani.
Il tutto poi condito da consigli su luoghi da frequentare o libri da leggere per comprendere a pieno queste città e di conseguenza la cultura musicale di questo paese.
C’è un episodio a cui sei particolarmente legato o una città il cui suono ti ha sorpreso più delle altre?
Palermo, ma non è stata una grande sorpresa. Una città straordinaria, con un altissimo livello culturale ed una componente intellettuale di alto livello.
Voglio citarti il momento raccontato dal nostro cicerone su Palermo, il sassofonista Gianni Gebbia, in cui ci descrive la giornata e la notte in cui portò in giro per la città la grande Pina Bausch che stava preparando la sua mitica coreografia Palermo Palermo.
Come avete scelto gli artisti?
Avevamo bisogno di artisti capaci di raccontare dei momenti di passaggio. Artisti rappresentativi nel tempo. Artisti credibili ed esseri umani interessanti, a prescindere dal loro curriculum o dai numeri delle loro vendite.
Stessa cosa per gli scrittori che ci consigliano i libri , o i vari ospiti chiamati a raccontarci dei segmenti specifici. Come i ragazzi di Radio Raheem e Nur Al Habash su Milano o Gianni Santoro di Repubblica e Mai Mai su Roma.
Ti definiresti un podcast addicted? Accettiamo volentieri consigli su podcast a tema musica e non solo.
Beh sì, io ho iniziato a fare podcast con Soundreef nel 2017 e da quel momento non ho più smesso di farne e di ascoltarne (oltre a quelli di Musicalbox che da anni sembrano avere ancora più diffusione della diretta sulla radio nazionale).
Di podcast musicali però ne ascolto pochi. Uno che unisce NBA, musica e cultura afroamericana che si chiama Better Go soul, fatto da Luca Mitch, mi sento di consigliarvelo. E poi quello di Francesco Taddeucci sulle colonna sonore del cinema e delle serie tv, si chiama The Music Spoiler.
Tra i miei preferiti in assoluto: The Tim Ferriss Show, dove ogni tanto ci sono anche ospiti musicali del calibro di Common o Jay-Z e poi Party Diana, podcast erotico di Demi Moore.
Puoi ascoltare Music & The Cities sulle principali piattaforme di podcasting, Spreaker, Spotify, YouTube, sul sito di Studio33, e sul nuovo canale e su italiana.esteri.it, il nuovo portale del Ministero degli Affari Esteri per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo.