ANATOMIE INSOLITE
Nel nostro processo di lavoro, non abbiamo mai cercato uno standard, una formula che fosse sempre giusta. Abbiamo sempre posto in prima posizione la migliore possibilità in quello specifico brano, senza necessariamente cadere nella struttura strofa ritornello. Le canzoni sono piuttosto flussi di coscienza pieni di contrapposizioni che si susseguono in modo naturale dal momento in cui si cerca di auto analizzarsi. La struttura si costruiva di conseguenza, segue il momento, le scene che si disegnano. Non è necessariamente una scelta giusta, sicuramente rischiosa, ma è sincera. La sincerità nell’arte è la cosa fondamentale, rispecchia il contesto, il campo d’azione in cui agisce, funziona all’interno del proprio spazio, nella propria cornice.
Anche all’interno dei singoli versi, le parole scelte vanno spesso in contrapposizione, smentiscono il concetto detto prima, lo modificano e spostano il punto del discorso su quello successivo: un continuo rincorrere quello che ci sarà dopo, dimenticando cosa c’è stato prima, perché ormai è passato è inutile, il presente è condizionato da altri pensieri validi solamente ora. Ora siamo delicati e dolci, ora invece gridiamo in faccia tutti problemi della nostra esistenza, un’autoanalisi durata un intero anno: irriproducibile da altri, e impossibile da ripetere identica anche per noi stessi.