LA NOMENCLATURA
I titoli dei pezzi sono per noi la parola più significativa contenuta nel testo, quel concetto che sbilancia la situazione, quella condizione che rende possibile il racconto. Senza i miei reali difetti alla vista, non potrei vedere il mondo in modo sbagliato, non mi inciamperei nei tombini, mi renderei conto in modo più facile della falsità delle persone che incontro. Senza questi fattori, non sarebbe esistita MIOPIA per dire.
La mia mandibola è effettivamente storta, quando mi guardo allo specchio noto una palese discrepanza tra la mia parte destra e quella sinistra del volto, senza questa consapevolezza della mia figura non sarebbe stato possibile scrivere asimmetrico. Accanto ai titoli poi c’è una “v” che sta per “versione”. Per noi ha un grande valore questa cosa, indica il tempo dedicato, le giornate passate insieme in studio, alla ricerca di una perfezione temporanea; molto spesso abbiamo pensato di aver finito il brano ad almeno 5 versioni precedenti, per poi renderci conto che non era quella la massima espressione del pezzo, a quel punto, con grande difficoltà abbiamo avuto il coraggio di cancellare il progetto e ripartire da capo. Il rispetto di quello che stavamo facendo stava sopra a tutto, più importante del nostro benessere fisico e mentale, certamente qualcuno di noi non ha dormito perché non soddisfatto a pieno del lavoro.
Solo in due casi abbiamo finto: infarto v666 fortunatamente non è stata preceduta da centinaia di versioni, piuttosto però abbiamo toccato la simbologia numerica, il diavolo che ci porta a fare un giro all’inferno come il migliore venditore di case e cerca di convincerci che sia un luogo fantastico. incantesimi v96 è un elogio all’anno di nascita 1996, che è sia il nostro, sia quello della persona a cui tutto è dedicato.