Le svogliate produzioni lo-fi ci accompagnano nel mezzo della vita di Guido Cagiva, artista di casa Asian Fake che lo scorso aprile ha pubblicato il suo primo EP.
Mezza Vita sono sei tracce che parlano di umori e fatti di Guido, raccontati in maniera diretta e spontanea, scanzonata ma riflessiva il giusto. Ci entriamo dentro assaporandone il bello e l’amaro, mentre aspettiamo che arrivi il disco a dirci qualcosa in più.
Quella che segue è una chiacchierata con Guido Cagiva dalla A alla Z: una domanda per ogni lettera dell’alfabeto.
A come Amarcord. Il tuo primo ricordo musicale.
I CD rimasterizzati che vendevano ad ogni angolo della città.
Bari. Quanto c’è della tua città nell’EP?
Bari e il suo mare mi hanno dato tanto nella creazione del progetto. E poi penso che il riflesso di Bari ci sarà sempre in qualsiasi cosa io faccia.
C di Come. Come ci racconti questo brano?
Come è una mezza serenata alla vita.
Disco d’esordio. Ci stai già pensando / lavorando?
Si, siamo già a lavoro…
E di Estranei. “Gli umani sono fatti per gli estranei”. Di cosa parli qui?
Siamo fatti per gli estranei: ho questa sensazione quando la gente si prende delle confidenze che non gli dai, o pensa di conoscerti e invece no. Meglio gli estranei.
F di Featuring. Con chi vorresti collaborare?
Ho tante idee in testa, dai featuring coi rapper ai neomelodici. Ora come ora per dirne uno che mi fa volare Speranza.
Guido Cagiva. Descriviti con una canzone.
Parlerò meglio di chi sono più avanti, nei testi che sto scrivendo.
Hip-hop, primo amore. I tuoi dischi fondamentali.
Tutti i dischi che ho ascoltato mi hanno lasciato qualcosa. Sarebbe riduttivo scriverne solo alcuni.
I come Il primo live che hai visto.
Il primo vero live a 15 anni, a Milano coi miei amici Wu-Tang Clan.
J di Juke-box. La canzone che ti salva quando sei giù.
Moviendo Las Caderas, Oro Solido.
K di Killer. Una barra che ti ammazza.
“Le botte fanno male, le lame sanguinare ma le tue parole non mi possono toccare”
Marracash. E comunque non sono mai le parole che ammazzano.
Lo-fi. Come nascono le tue produzioni?
Da grandi musicisti e producer che hanno saputo immedesimarsi nel mio viaggio. Strage, marco skivo, Amanda Lean e Not for Climbing.
M come Mezza Vita. Raccontaci le fasi di scrittura dell’EP.
La maggior parte di quei testi non sono così nuovi. E’ roba che avevo già semi pronta, testi che ho ripreso che non volevo buttare e che coincidevano con l’idea che volevo proporre.
N di Nuovo nome che vuoi consigliarci.
Guido Cagiva
Ora dove vorresti essere?
Esattamente dove sono, a Bari.
P come la tua parola preferita.
Ora
Q di quella volta che ti sei sentito leggero.
E’ ancora tutto pesante.
R come Rewind. Un momento che vorresti rivivere.
L’infanzia, quando non ti rendi conto manco di esistere.
Studio session. Come nascono i tuoi pezzi?
Tutto molto casuale.
Tuo colore preferito.
Oro.
UK. Cosa ti porti dietro dall’esperienza nel Regno Unito?
Un sacco di musica e culture diverse, amici, nemici e i mestieri che ho imparato.
V di Volo. Cos’è che ti fa volare?
Non avere pensieri.
W di Wax. Un racconto della traccia, ma usando solo 3 aggettivi.
Appiccicosa, cremosa, infiammabile.
X di Xanax. Il brano che usi per combattere l’ansia.
Treat – Santana.
Y di YouTube. Il video che dobbiamo vedere assolutamente.
Il video di Stonato, che sta per uscire.
Zodiaco. Che segno sei?
Ariete ma non ne capisco niente di zodiaco.