Chi ci segue da più tempo sa che il controllo qualità di DLSO è rigidissimo nei confronti del rap italiano. E se oggi apriamo eccezionalmente questo libro, è solo in occasione di una ricorrenza importantissima per tutti gli aficionados della scena underground nostrana. Infatti, sembra ieri che, ad un passo dalla metà di giugno di 16 anni fa, lo storico duo palermitano Stokka & MadBuddy usciva con il primo album ufficiale intitolato Blocknotes.
Siamo nel 2005. Appena un anno prima, sulle produzioni stellari di DJ Shocca, i Tasters avevano scolpito Ghettoblaster, uno degli inni più conosciuti tra le hip hop heads del Bel Paese.
Appena un anno prima, lo stesso MadBuddy si era classificato ai quarti di finale del 2theBeat, poi battuto da un Esa ancora in grande forma.
Appena un anno dopo, l’arrivo delle major avrebbe capovolto il destino di molti protagonisti della scena underground, come quello di Fabri Fibra, che dopo aver firmato con la Universal vedrà addirittura Jay-Z rappare casualmente sulla strumentale di Applausi per Fibra durante un concerto a Milano.
Insomma, per tutte le ragioni sopra elencate Blocknotes si configura come uno spartiacque: prima di lui gli anni d’oro dell’underground, di Aspettando il Sole, di Svarionato, di Giorno e Notte. Dopo di lui, gli anni dell’ascesa (o discesa, in base ai punti di vista) vertiginosa al successo commerciale, di Dentro alla Scatola, di Mal di Stomaco, di Badabum Cha Cha.
Eppure, a discapito dell’enorme mutamento discografico che investiva la scena nel 2005, appena intervistati in occasione dell’uscita del disco, Stokka&MadBuddy non sembravano temere minimamente la spontaneità del loro masterpiece: “Come si puo’ immaginare dal titolo, Blocknotes è un insieme di tante cose: stati d’animo, idee, messaggi tra loro differenti, malessere, gioia, o semplici riflessioni. Per noi questo è Blocknotes: abbiamo cercato di scrivere su di un blocco di fogli tutto quello che ci è capitato in questo periodo […] nel modo più […] diretto, dando spazio alle nostre emozioni nella musica. È sicuramente una scelta difficile perché molti ragazzi, specie i più giovani, si aspettavano un disco diverso, un seguito di Ghettoblaster con un treno che continuasse a correre sullo stesso binario…ma attualmente Stokka&Buddy stanno percorrendo molti binari diversi tra loro”.
Blocknotes non risponde alle richieste di nessuno, ma plasma il gusto di tutti. Oltre alle rime magistrali del duo che, come già aveva fatto in passato, gioca dei set continui fatti di scambi lirici sempre raffinati e complessi, la tracklist vanta dei featurings d’eccezione, da Frank Siciliano ad un Johnny Marsiglia in erba, ai tempi ancora noto come Johnny Killa. Ma il nome più altisonante è certamente quello di DJ Shocca aka Roc Beats che firma due produzioni d’oro con il suo stampo massiccio dal sapore East Coast, ossia Tutto Bene e la hit Quando un giorno tornerai.
Abbiamo avuto così tanto tempo per arrovellarci sulla provenienza del sample di quest’ultima incredibile traccia, che il duo nel frattempo è arrivato a sciogliersi nel 2018 con un comunicato strappalacrime seguito un tour di addio portato a compimento nel 2019. Ma la qualità del sound di Blocknotes resta anche dopo questo split di Stokka&MadBuddy come duo che, più che una fine, nel loro commiato sembrano proporre un nuovo inizio: “entrambi continueremo a seguire la nostra strada artistica separati e nessun album pubblicato finora sarà ritirato dal mercato, continuate a goderveli”.
E allora siamo qui. Siamo qui perché troppo spesso cerchiamo fuori casa quello che abbiamo già sotto il naso. Siamo qui per l’anniversario di una pietra miliare del rap all’italiana, che merita un’analisi approfondita tanto quanto quelle che spesso abbiamo dedicato ai nostri artisti preferiti d’oltreoceano. Siamo qui per celebrare Blocknotes con una selezione dei 7 samples più soul della breve ma intensa discografia di Stokka & MadBuddy.