N.A.I.P. è nessun artista in particolare ma in realtà è un artista particolare come nessuno.
Lo abbiamo conosciuto a X Factor e la sua singolarità ci ha presi alla sprovvista, così da approfondire l’ascolto ma senza mai avere la presunzione di comprenderlo. Perché non è sempre necessario farlo: certe volte bastano lo stupore e il fatto che un artista riesca a mostrarti qualcosa che non avevi mai visto.
E se oggi il nostro titolo ti dice che in 5 brani conoscerai N.A.I.P., tu non crederci. O, meglio, leggi tra le righe: questa selezione di tracce ti farà entrare nel mondo di N.A.I.P., ne conoscerai una parte del background musicale, gli ascolti che ispirano le sue produzioni e che probabilmente avranno influenzato anche il suo ultimo singolo David Chi?, uscito il 4 giugno.
Ascoltalo qui senza farti troppe domande e poi scopri cosa ascolta N.A.I.P.
1. IOSONOUNCANE – MACARENA SU ROMA
Forse non sarebbe mai esistito N.A.I.P. se non fosse esistito un progetto come quello di IOSONOUNCANE. Guardare i video su youtube di quel ragazzo che urlava, parlava e sbraitava mentre usava tutte quelle macchine, era folgorante. Guardandolo pensavo: vorrei essere così libero ed incazzato anch’io. Poi lo vidi dal vivo molte volte, e il mio amore trovò continue conferme. Per me lui è un artista puro, quindi una ricchezza enorme e rara. Il suo ultimo album lo ribadisce. Questo brano è uno dei miei preferiti di tutta la sua produzione, nonché il brano con cui l’ho conosciuto. Evocativo, inquieto ed inquietante, visionario, crudo.
2. NIRVANA – ENDLESS, NAMELESS
Uno dei primi veri album che ho ascoltato nella mia vita è stato “Nevermind”, era in cassetta, e quando alla fine arrivava questo brano, la traccia fantasma (mamma quanto mi affascinava questo fatto della traccia fantasma), io impazzivo completamente. Sempre in quel periodo vidi un video in cui la suonavano dal vivo, e facendolo spaccavano tutto, buttavano giù gli ampli, e chiudevano così il concerto. Nessuna band mi ha mai più fatto lo stesso effetto, i Nirvana per me sono stati un rito iniziatico, liberatorio. Grazie a loro ho desiderato fortemente una chitarra elettrica, un ampli e un microfono per fare un casino gigante. Grazie a mia sorella li ho ascoltati per la prima volta. Grazie alla pazienza dei miei genitori ho avuto un tetto fino all’età adulta nonostante tutto.
3. FABRIZIO DE ANDRE’ – SMISURATA PREGHIERA
Torno ciclicamente da De Andrè ogni qual volta mi sento perso, solo, senza punti di riferimento. La sua voce risuona in me come risuona quella di mio padre, di una figura familiare, che mi conosce alla perfezione. “Anime Salve” è il suo testamento, come solo i grandi sanno fare con l’ultima opera (penso a Cohen, Bowie). Amo tutto di questo brano: il modo in cui è strutturato, la scelta degli strumenti, la chiusura strumentale sacra e malinconica, l’ultima parola del testo. Mi piace pensare che l’ultima parola della discografia di Fabrizio De Andrè sia “dovere”. Non do un preciso significato a questa cosa, ma pensarci mi mette ogni volta i brividi.
4. SERGEI RACHMANINOV – PIANO CONCERTO NO. 3 IN D MINOR, OP. 30: I. Allegro ma non tanto
Quando ho visto per la prima volta il film “Shine”, da piccolo, ho immediatamente capito che fare musica non è una cosa da poco. È qualcosa che ha a che fare con tutto ciò che si è, con l’essere umano e con tutti i suoi tumulti. La storia del magnifico film era quella vera del pianista David Helfgott, e il climax di tutta l’opera era il momento in cui il protagonista suonava il “Rach 3”, questa composizione monumentale. Ascoltarla è ogni volta un’esperienza intensa, non può essere altrimenti, anche se messa in sottofondo a un certo punto lei ti risucchia e abbandoni ciò che stavi facendo per lasciarti investire. Che maestosità.
5. MASSIVE ATTACK – PARADISE CIRCUS
Nonostante il mio album preferito dei Massive Attack sia “Mezzanine” cito questo brano (che non fa parte di quell’album) perché penso sia un brano semplicemente perfetto. Ogni cosa è al suo posto ed è semplice e bellissima. L’ingresso di ogni dettaglio è un seminario su come si fa musica, su come si fa respirare un brano. Non ho molte parole da spendere in più, ora lo metto semplicemente in play e me lo riascolto.