Nel lontano 2010, Jay-Z ha dovuto letteralmente pregare una musicista perché cantasse un ritornello su un suo pezzo.
È già strano che uno del suo calibro debba mettersi in ginocchio, ma la cosa più incredibile è che la persona in questione è stata in grado di rifiutare.
Se ti stai chiedendo quale cantante possa permettersi di declinare una collaborazione del genere, quella cantante è solo Sade Adu.
Molti di noi ricordano piuttosto chiaramente la prima volta che hanno sentito Sade: i più nostalgici l’avranno conosciuta in macchina dei genitori, in una vecchia compilation in audiocassetta; i più freschi semplicemente da YouTube, grazie alla recente diffusione della vaporwave e del gusto lo-fi nostalgico degli anni ’90 che hanno riportato in auge alcuni dei suoi brani più celebri nella versione s l o w e d + r e v e r b.
Gli amanti dell’hip hop che non rientrano nelle prime due categorie, invece, possono forse dire di averla conosciuta dai grandi elogi che di questa artista vengono fatti di continuo da tutti i più grandi esponenti della cultura. Basti pensare che Drake vanta ben due tatuaggi di Sade su lato sinistro del suo torso. Ma perché questa fissazione con un’artista che all’attivo vanta una decina di dischi e un personaggio artisticamente quasi immutato nell’arco di una carriera di circa quarant’anni?
Ce lo siamo chiesto in occasione del 29mo anniversario di Love Deluxe, un album che ha lasciato un solco indelebile non solo nella discografia, ma anche nella vita di Sade.
È il 1992 e Sade è nel pieno della sua giovinezza e del suo successo. Nel giro di un paio di mesi l’album vende 3 milioni di copie in tutto il mondo, e il sound mellow e acid che contraddistingue la band, dalla quale l’artista nativa nigeriana non si è mai separata sin dal debutto e per questo spesso nota come “i Sade”, si presenta come iconico già dalla nascita. A continuazione della scia di Diamond Life, Promise e Stronger Than Pride, il successo commerciale non si fa attendere nemmeno per questo quarto album che con tracce come Kiss of Life e Cherish the Day si piazza alla terza posizione della Billboard 200.
Tuttavia, durante il tour di Love Deluxe, qualcosa nella vita di Sade comincia a non andare per il verso giusto e, dopo l’ultima data, la cantante si ritira dalle scene e non vi ritornerà per i successivi otto anni.
Tra le ragioni del ritiro si annoverano una gravidanza e, a dire di alcuni, uno stato di burn-out e una serie di dipendenze: tutte variabili troppo difficili da gestire con un carico di notorietà come quello di Sade. È la prima, ma non l’ultima volta che Sade decide di sparire dalla vita pubblica per un lunghissimo periodo di tempo. Eppure, neanche una totalità di quasi 20 anni di assenza dalle scene hanno potuto scalfire l’incidenza musicale di questa band e della figura iconica che tutti ricordiamo ancora come una giovanissima donna schiva e dalla voce magnetica, nonostante oggi abbia già 62 anni.
Con la fortuna di poter vivere eternamente delle royalties pagatele dai producers e da coloro che ancora oggi apprezzano la sua musica, nei lunghi periodi di iato Sade si è dedicata esclusivamente alla sua famiglia. In un’intervista a The Fader del 2000 dichiarava molto onestamente: “Per fortuna sono in una posizione che mi permette di non lavorare, per cui posso dare priorità alle persone importanti della mia vita. Una mia parente si è molto ammalata e ho dovuto darle assistenza insieme a mia madre. Non potevo andare via. Puoi parlare e cantare tutte le storie che vuoi, ma se poi non le vivi alla fine è tutta ipocrisia”.
È in questa umiltà che si cela la ragione del rifiuto a Jay-Z. Più volte, infatti, Sade ha detto di avere il timore che la percezione della sua musica fosse troppo amplificata rispetto alla reale qualità della stessa. E quando le è stato chiesto perché avesse deciso di declinare l’invito di Jay-Z, che alla fine sarebbe sfociato semplicemente in un remix della traccia The Moon and The Sky, Sade ha risposto: “Ho paura di essere scoperta. È come nel Mago di Oz. Scoprirebbero che in realtà non c’è niente”.
Ma la comunità hip hop sa bene quanto l’umiltà di Sade abbia poche ragioni di esistere: solo su Whosampled si contano più di 400 tracce che campionano la sua voce, alcune delle quali sono diventate dei veri e propri anthem del genere, come Doomsday di MF DOOM, la cover di Cherish the Day di Robert Glasper e Lalah Hataway, e il remix interstellare di Kiss of Life di Kaytranada.
In diverse occasioni Sade si è detta contenta che la sua musica venga utilizzata per creare nuova arte: lei stessa dichiara che, per questa ragione, i prezzi per la convalida dei samples sui suoi brani sono davvero bassissimi. “When it comes to sample clearances, I’m probably the cheapest chick in the west!” ha detto parlando di sé, ma comprendendo anche la band. Citando testualmente: “I love when our music is reclaimed to make something new. It’s like musical recycling. I always see it as a compliment”.
Certo Sade, forse riciclare è un termine un po’ da boomer per parlare di sampling, ma ti perdoniamo giusto perché sei tu.