Lo scorso dicembre eravamo saltati in aria perché nell’ultima espansione di GTA dal titolo “The Contract” era uscito un singolo originale di Anderson .Paak ft. Dr Dre e Snoop Dogg che ci aveva fatto sognare. Ma pochi sapevano che la stessa espansione conteneva una nuova stazione radio chiamata Motomami Los Santos, dove finalmente, dopo 4 anni di attesa, Rosalía tornava con un nuovo album, MOTOMAMI.
Da quando Rosalía ci ha fulminato con El Mal Querer nel 2018, non aspettavamo altro che questo nuovo album per ripassare il percorso surreale che nel giro di qualche anno l’ha portata da matricola delle cuevas spagnole a essere un’icona pop senza pari. Era difficile uscire indenni da un progetto raffinato come quello che ha portato Rosalía alla fama internazionale. Inizialmente l’approccio radicale e aggressive di questo nuovo progetto poteva spaventare i più deboli di cuore, ma per nostra fortuna Rosalía non ha lasciato indietro nulla di quello che ha costruito, anzi. Se in El Mal Querer il focus ruotava attorno a un concept totalizzante per simbologia e valore culturale, MOTOMAMI è un lavoro più ampio, in cui l’artista trova finalmente spazio per parlare di sé, tra collaborazioni più commerciali e melodie della tradizione gitana, in un continuo oscillare tra electro e acoustic.
Salta in sella al Kawasaki e viaggia con noi in un track-by-track delle 16 tracce di questa bomba dal titolo MOTOMAMI.
SAOKO
“Yo me transformo” è lo statement di una Rosalía che non vuole accomodarsi su un unico genere musicale. In un’intervista a Genius ha detto: “Quando sono entrata in studio volevo che questa traccia fosse un omaggio a un grande classico del reggaeton, Saoco di Wisin ft. Daddy Yankee, ma con qualche dettaglio di jazz”.
CANDY
Dopo la scossa iniziale di SAOKO, torna quella voce pura e centrale come siamo abituati a sentirla, con un riferimento melodico esplicito ad Archangel di Burial adagiato su un letto ovattato di ritmica reggaeton.
LA FAMA
Questa baciata con The Weeknd ci ha ricatapultato nel 2003, quando era impossibile togliersi Obsession degli Aventura dalla testa. E forse anche per questo ci siamo chiesti perché Rosalía non abbia chiamato Romeo Santos per questo pezzo, visto che li avevamo già visti sul palco insieme proprio in una versione live di Obsession.
BULERÍAS
“Que Dios bendiga a Pastori y Mercè / A la Lil’ Kim, a Tego y a M.I.A”. In balìa di un ping-pong continuo tra flamenco e pop, qui riapriamo l’album dei ricordi con un bellissimo richiamo stilistico a Que No Salga La Luna (cap.2 Boda) di El Mal Querer. Unica differenza: il testo è puramente autoreferenziale, coerente con il resto e animato dall’uso dell’autotune.
CHICKEN TERYAKI
Al quotidiano spagnolo El País, Rosalía ha raccontato di essersi basata su un’estetica kawaii in contrasto con la durezza di alcune delle lyrics. Non sorprende che la canzone sia stata lanciata con degli snippets su TikTok, visto che il videoclip richiama esplicitamente formati video 9:16 e le brevi coreografie tipiche della piattaforma.
HENTAI
Le produzioni sognanti di N.E.R.D. accompagnano questo pezzo in cui una melodia da ninna nanna culla l’erotismo e la sensualità delle lyrics: “La mia intenzione era quella di scrivere una melodia in stile Disney, ma abbinarla a un testo super-esplicito. Quando ho detto a Pharrell che volevo fare un pezzo così, lui ha cominciato a suonare e da lì entrambi abbiamo improvvisato la melodia”.
BIZCOCHITO
POV: sei sulle giostre durante una fiera in cui ti diverti da matti. Hai già provato tutti i giochi possibili e non hai intenzione di scendere dal tagadà. Hai speso l’intera paghetta e tornerai a casa con un orsacchiotto. Sei felice.
G3 N15
La traccia forse più genuina di tutto il disco, praticamente un’ode religiosa accompagnata dall’organo sacrosanto di Cory Henry. L’outro è un messaggio vocale in catalano che la nonna di Rosalía le aveva mandato durante la prima ondata di pandemia nel 2020.
MOTOMAMI
Un minuto di groove con un bassone e dei voicings così topici che non serve nemmeno aprire i riconoscimenti del brano per farci sapere che sono scritti da Pharrell Williams.
DIABLO
Tra pop sperimentale e reggaeton, la qualità di questa traccia prodotta da El Guincho tocca il cielo sia per la linea vocale di Rosalía, sempre impeccabile anche sui registri altissimi, e gli additional vocals di James Blake.
DELIRIO DE GRANDEZA
Questa traccia è una cover di una celebre canzone cubana del 1968 di di Justo Betancourt. I riconoscimenti vogliono Rosalía non solo al microfono, ma anche alle percussioni e alle tastiere.
CUUUUuuuuuute
Traccia fortemente influenzata dalla collaborazione con Arca (con la quale per altro ha condiviso l’hosting di radio Motomami Los Santos). Le prime versioni leackate di questa canzone vedevano il nome di Frank Ocean, che purtroppo nella versione ufficiale non è mai comparso.
COMO UN G
La dreamy track con cui Rosalía e James Blake esaudiscono i desideri di chi stava in ginocchio dai tempi di Barefoot in the Park.
Abcdefg
Altro minuto delirante in cui Rosalía recita il suo personale alfabeto. Tra il parlato e il cantato per noi non c’è differenza, il livello di ipnosi è praticamente lo stesso.
LA COMBI VERSACE
Riecco la rapper Tokischa, la rapper dominicana con cui Rosalía aveva collaborato in Linda. Le due artiste si erano conosciute tramite Instagram e avevano registrato la loro prima traccia insieme dopo aver passato mesi a spassarsela tra i club, le strade e la vita nella República Dominicana.
SAKURA
Un brano che sembrerebbe registrato in uno stadio, che Rosalía ha commentato a El País dicendo: “Sakura sono i fiori di ciliegio, un fiore che mi incanta e che trovo meraviglioso, ma che dura molto poco, e in alcuni momenti, alcune situazioni della vita sono proprio così”.