1. John Coltrane – Meditations (1966)
Dopo aver lavorato insieme all’album Ascension nel 1965, Pharoah Sanders e John Coltrane si incontrano in una suite dal titolo Meditations, considerata da alcuni critici come “il follow-up di A Love Supreme“. Il misticismo di questo disco è da imputare non solo all’approccio performativo, ma anche alla densità della formazione, che insieme a basso e piano prevedeva doppio sax tenore e doppio batterista.
Sul suo rapporto con Pharoah Sanders, John Coltrane avrebbe dichiarato: “Pharoah Sanders mi aiuta a rimanere in vita, a volte, perché il ritmo che sto sostenendo è fisicamente molto intenso. Sento che mi fa piacere avere questa forza nel gruppo e in qualsiasi altro luogo. Pharoah è molto forte nello spirito e nella volontà, mi capisce e queste sono le cose che mi piace avere attorno a me. Nel vecchio gruppo Elvin aveva questa forza. Io devo sempre avere vicino a me qualcuno con questa forza“.