È il 2002. Un triste e anonimo comunicato stampa del comune di Torino recita: Nella notte del prossimo venerdì 15 marzo a Torino si svolgerà il festival Club to Club, un evento musicale “dance” nel corso del quale [verranno coinvolti] tre locali della città: il Bar Bar di via Maria Vittoria, il Jammin’ ai Murazzi e il Notorious di via Stradella.
Questo triste comunicato stampa segnava l’inizio di un’avventura oggi ventennale fatta di avanguardia ed esplorazione di tutti i futuri possibili del panorama della musica elettronica italiana e internazionale.
Questo triste comunicato stampa segnava l’inizio di una nuova era firmata C2C.
È il 2015. Una mattina l’agente di Thom Yorke si sveglia e chiama Samuel dei Subsonica per dirgli: “Ho bisogno del numero di uno degli organizzatori di questo festival italiano che non conosco. Thom vuole assolutamente venire a suonare lì“.
E c’è una ragione per cui un colosso come Thom Yorke si propone di sconvolgere la line up del festival a due mesi dall’inizio. La ragione è che C2C è la manifestazione più onesta di un amore per la scoperta sonora che va oltre i grandi nomi che da due decenni popolano le sue line up. Nata come una celebrazione spontanea dell’underground torinese, nel 2002 “Club to Club” era una sorta di festival itinerante in cui “da locale a locale” un pullman e un tram portavano i clubbers in giro per i luoghi simbolo dell’avanguardia musicale della città sabauda come se fossero degli stage di un’unica enorme venue.
“Torino è una città che ha costruito il proprio percorso musicale sulle avanguardie. È una città di fabbriche, quindi non poteva permettersi i budget che magari Milano e Roma avevano” osserva Samuel dei Subsonica in questa intervista per Sky Arte. Non è un caso, dunque, che per questa edizione 2022 gli stage si nutriranno dell’energia di due luoghi simbolo della classe operaia: il quartiere Lingotto, che ospita l’iconico ex-stabilimento FIAT di Mattè-Trucco – Cartasegna – Bottino, e le Officine Grandi Riparazioni, ex complesso industriale per la manutenzione di grandi locomotive.
La macchina, il movimento, la velocità e il ritmo incalzante dell’aria torinese alimentano una line up che, oggi come ieri, immerge occhi e orecchie nella sfera di cristallo dell’avant-pop e non solo. Oltre a grandi colossi come Autechre, Arca, Jamie XX, Caribou e Romy, infatti, la parte più esaltante del programma è forse rappresentata dai nomi più freschi della scena contemporanea: dalla deep house dei Bicep all’urban rap britannico di Pa Salieu, passando per il jazz mistico di Makaya McCraven e Nala Sinephro e le vibrazioni solari della torinese-dominicana YEИDRY.
Oltre a celebrare un anniversario tondo e importante, quest’anno C2C onora la memoria di due artisti scomparsi nel 2021 che nel passato hanno calcato i palchi del festival cambiandone completamente i connotati: SOPHIE, regina dell’avant-pop che aveva preso parte all’edizione 2019, e Franco Battiato, che nel 2014 proprio al C2C aveva presentato il suo ritorno all’elettronica con il progetto Joe Patti’s Experimental Group.
Insomma, quel momento dell’anno è finalmente tornato.
E noi siamo prontə a ballare.
Siamo prontə a sudare.
Siamo prontə a riprenderci tutto.