BONUS Björk
Sorrowful Soil è un brano di Björk contenuto nell’album “Fossora”, uscito lo scorso settembre. È un elogio alla madre Hildur Rúna Hauksdóttir, attivista ambientale, morta nel 2018. È un brano pieno di vita che brucia al centro ed esce piano, ci lascia ricoperti di cenere, ci scende lungo i fianchi come la lava che fuoriusciva quest’estate dal vulcano Fagradalsfjall, in Islanda.
Ho avuto una connessione profonda, viscerale e insensata con quel vulcano, la stessa che probabilmente ho con Björk: schiaccio play (sul disco, sulla webcam in diretta) e non voglio mai più staccarmi, voglio parlare solo di questo, mi distraggo dal resto, trovo la pace, rimango inspiegabilmente in vita. Il fumo, il fiume lento di lava, il rumore degli elicotteri, le pietre roventi, le fiamme piccolissime che bruciano l’erba secca prima di una nuova colata, le persone con la maglietta alzata sulla faccia per non bruciarsi gli occhi, gli scienziati che prelevano i campioni, il momento esatto in cui le persone vedono il vulcano eruttare, il mio cuore che si riempie della sensazione che non si può fare niente, non c’è niente da fare, bisogna soltanto aspettare che si spenga. E ora lei lì, dentro un ovale, davanti al vulcano, in ciabattine sopra una montagna.
(a volte ci dimentichiamo della fortuna che abbiamo a vivere nello stesso momento e nello stesso pianeta dove vive questa creatura mitologica che tocca le nostre anime con un ferro da maglia rovente).