A poco più di un anno dall’acclamato Sometimes I Might Be Introvert, Little Simz ritorna a gamba tesa. Ha l’urgenza di parlare e di farlo adesso. Gli ultimi mesi sono stati concitati, e sono in molti a voler sapere cosa sia realmente successo. All’assalto di domande a cui è stata sottoposta Little Simz risponde con 10 tracce nuove di zecca e tre semplici parole: NO THANK YOU.
Lo scorso ottobre Little Simz saliva sul palco del Mercury Prize a ritirare l’agognato premio per il quale era stata nominata anche nel 2019 con Grey Area e che quest’anno è finalmente finito tra le sue mani per l’incredibile SIMBI del 2021. Tuttavia, nei festeggiamenti si nota un grande assente nell’entourage di Simbiatu Ajikawo: manca il suo manager storico, Rob Swerdlow, che l’ha seguita durante tutta l’ascesa della sua carriera per ben sette anni di fila. Il Daily Mail ha raccontato che Simbi avrebbe mollato il suo manager giusto qualche settimana prima della cerimonia del Mercury, durante la quale non lo ha ringraziato, né ha mai menzionato il suo nome.
Nessuna delle due parti ha rilasciato alcuna dichiarazione sull’accaduto, ma possiamo ben dire che con NO THANK YOU Little Simz abbia definitivamente rotto il silenzio su questa storia. Con il suo quinto disco, Simz sembra abbandonare definitivamente la sua etichetta indipendente AGE 101 per passare sotto Forever Living Originals, l’etichetta del collettivo SAULT. Ne consegue che le sonorità curate dalla stessa rodatissima squadra SAULT (Cleo Soul agli arrangiamenti e alle melodie e il compagno Inflo alle produzioni) sigillano definitivamente il sound Little Simz. Ma se la scrittura musicale fa suonare NO THANK YOU quasi come uno spin off di SIMBI per affinità di idee ritmiche, atmosfera e flow, il filo conduttore tematico questa volta ci trascina da tutt’altra parte.
Contratti, master, ownership, sono i termini che più costellano le 10 tracce, costruendo assurdi ossimori con parole come loyalty, trust, freedom. Simbi non si nasconde dietro un dito e pianta il coltello sulla vittima già dalla prima traccia, Angel.
Why did I give you the keys to authorise shit on my behalf? | Now I’m scarred and mortified | What did I expect from those livin’ the corporate life? […] Revoke access, I’m runnin’ it back, yes | Missin’ opportunities, I wish I was that pressed | Yeah, I say that shit with my damn chest | You need me and you feel the loss of my absence.
Dopo un breve respiro groovy con Gorilla, si ritorna a scaricare con quattro tracce di fila in cui non manca mai un riferimento ai “tradimento” subiti da quella che per un’artista dovrebbe essere la persona più affidabile. In particolare, No Merci (che, neanche a dirlo, gioca tra “No Mercy” e il francese per “No Grazie“), Simz fa una considerazione che accende una piccola luce sul motivo per il quale all’inizio dell’anno aveva “posticipato”, poi cancellato, il tour SIMBI in Nord America. Simbi dice: They want you rushin’ life decisions over a three-course meal | Next thing you know, you’re doin’ three tours | You ain’t in the studio with me, but want commission | And if I wanna release my art, I need permission.
Non è difficile ipotizzare che Rob Swerdlow abbia giocato un ruolo chiave nella mancata realizzazione di questo sogno americano, forse forzando la mano in un momento in cui Simz non era mentalmente pronta. Su Broken, infatti, arriva la seconda parte della storia, in cui dopo essersi aperta sulla sua salute mentale e sulle conseguenze della fama, Simbi attacca: Sky gave you limits you had no choice but to accept | Forced into work to contribute to the profit of Britain | They won’t take the weight off you when you can’t manage the load | Like they’re just waitin’ to hear a fucking crack in your bones.
Nelle ultime tre tracce, i riferimenti a Swerdlow spariscono, e improvvisamente Little Simz si trova da sola ad affrontare la quiete dopo la tempesta, e a fare i conti con le conseguenze della sua scelta e con le domande di chi vuole a tutti i costi entrare in una storia che solo chi ha vissuto potrà mai capire. Who even cares? They say anything, I’m not scared, dichiara in Who Even Cares. E poi arriva Control, una dichiarazione d’amore eterea, acustica, onesta, quasi come se dopo tutto il caos, Simbi avesse finalmente trovato la pace per confrontarsi con la parte più intima di sé.
Con NO THANK YOU Little Simz rifiuta il compromesso, si riprende la sua vita, la sua libertà e tutto ciò che le appartiene. E se spesso ci riesce facile pensare che la carriera di un’artista sia sempre e solo piena di cose favolose, con questo quinto lavoro Simbi ha spostato il sipario e ci ha fatto vedere che le cose della vita possono essere incredibili in tanti modi diversi, ma che anche e soprattutto dai momenti oscuri possiamo rinascere liberə.