Approdata su Netflix a inizio gennaio, “La vita bugiarda degli adulti” è la mini serie di Edoardo De Angelis, tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante.
La storia è ambientata nella Napoli degli anni ’90 ed è quella di Giovanna, adolescente che nel passaggio all’età adulta si imbatte nelle bugie e nelle verità più scomode della sua famiglia attraverso il fondamentale incontro con sua zia Vittoria, personaggio destabilizzante e allo stesso tempo affascinante agli occhi di una ragazza appena tredicenne.
Sullo sfondo di questo coming of age si intravedono i contrasti tra classi sociali, le ribellioni giovanili, lo svilupparsi di coscienze politiche e religiose e, naturalmente, tutto il carico di una città come Napoli, da sempre attraversata da bugie e verità, attrazione e repulsione, miseria e nobiltà, e altri irriducibili contrasti.
Ad amplificare tutta la complessità di quest’opera c’è il sublime lavoro sulle musiche, curato da Enzo Avitabile, il quale ha composto i temi originali e scelto poi i brani che avrebbero raccontato non solo la Napoli degli anni ’90 ma anche tutte le sfaccettature di questo romanzo di formazione adattato al piccolo schermo.
Nella soundtrack de “La vita bugiarda degli adulti” non troviamo soltanto brani e artisti significativi di quel decennio napoletano (99 Posse, Almamegretta) ma anche tracce di altre epoche che appartengono alla vita passata degli adulti (Peppino di Capri, Alunni del Sole) oltre ad alcune chicche inaspettate come Rosa Balistrieri o Tonica e Dominante.
Ciascuna scelta pesa in maniera significativa sui personaggi e su tutte le parti disunite di questo racconto: la Napoli di sopra, la Napoli di sotto, i traditori, le vittime, gli adolescenti, gli adulti. Ed è come se, alla fine, la musica fosse l’unico collante in grado di tenerle insieme.
Abbiamo raccolto nelle prossime pagine tutti i brani presenti nella soundtrack.