Sul finire del 2022 è tornato CLAVDIO, cantautore romano in scuderia Bomba Dischi che qualche anno fa ci aveva conquistati con Togliatti Boulevard.
Il nuovo album si intitola Guerra Fredda ed è un diario scritto in pandemia in cui l’artista ha annotato le sue personali tribolazioni, le sfide con se stesso e con le sue aspettative, e tutte quelle piccole battaglie quotidiane che il lockdown ha amplificato e trasformato da particolari a universali.
Per questo è facile trovarsi e riconoscersi nelle sensazioni di CLAVDIO che, come sempre, riesce a condire di ironia e suggestioni poetiche le emozioni più spiacevoli, lasciandoci di sasso e strappandoci un sorriso anche dove ci starebbe meglio un pianto.
Abbiamo chiesto proprio a lui, che con le parole molto spesso ci gioca, di raccontarsi attraverso delle keywords fondamentali.
/i·ro·nì·a/
È un lato del mio carattere e un mezzo di comunicazione che uso molto spesso nelle canzoni.
L’ironia per me è fondamentale, mi ha sempre dato una mano nei momenti più difficili, mi aiuta a sdrammatizzare quando i drammi vogliono prendere il sopravvento e a mantenere la lucidità per non peggiorare alcune situazioni.
Nella musica mi aiuta a parlare di argomenti seri senza renderli pesanti.
/tran·quil·li·tà/
La ricerco, ma non come una meta finale: la cerco nelle giornate.
Cerco attimi di tranquillità: una giornata alle terme, una camminata nella natura, sdraiarmi su un prato e leggere un po’, farmi una tisana… Mi ripristina, mi aiuta a resettare la mente, a collegarmi con me stesso.
La cerco anche per scrivere: questo disco, “Guerra Fredda”, è nato grazie a questa ricerca della tranquillità. Mi sono infatti spostato da Roma alle colline umbre e lì ho finito di scriverlo.
Per il disco precedente, invece, mi ero limitato a stare chiuso in macchina in un posto che mi piacesse.
/prag·ma·tì·ṣmo/
Mi piace risolvere quasi ogni problema nel modo più pratico possibile, ingegnarmi trovando soluzioni efficaci e poco dispendiose in tutti i sensi (sembrano quasi frasi da curriculum!).
Ma non intendo il pragmatismo nel classico senso del “minimo sforzo massima resa”: lo sforzo lo faccio sempre, nel pensare bene prima di agire.
Credo che questo mio modo di fare si riversi anche nella musica, in molte delle frasi che scrivo: voglio che aprano un mondo di significati e riflessioni in tre quattro parole, che arrivino dritte, senza troppi giri. Ma per raggiungere questo risultato il lavoro meno immediato viene, come dicevo, fatto prima.
/col·la·bo·ra·zió·ne/ e /fi·dù·cia/
Collaborazione è una parola strettamente collegata a questo ultimo disco: con lui ho riscoperto l’importanza di aprirsi agli altri. “Guerra Fredda” mi ha dato la possibilità di fare nuove conoscenze, di fidarmi, di condividere, di riscoprire cose che nella musica un po’ avevo perso.
Questo fidarmi e aprirmi al fare le cose con persone nuove mi ha portato a risultati che non mi aspettavo. Ad esempio conoscere Malika Ayane e volare a Berlino insieme a Maurizio Mariani per registrare la sua bellissima voce per “Graminacee”.
O ancora, produrre “Freccia” con Fabio Gargiulo (che avevo conosciuto nel 2019 senza fini lavorativi, è un’amicizia nata da una simpatia spontanea) che poi ha fatto sì che sul brano ci fosse il basso di Gabriele Cannarozzo e gli archi di Davide Rossi.
Conoscere Maurizio Mariani, il produttore di 7/8 di “Guerra Fredda”, ha fatto poi sì che questo disco sia stato pubblicato: oltre a essere ormai un amico, Maurizio è stato fondamentale nello spronarmi in un momento che stavo vivendo con difficoltà, ed è anche grazie a lui che ho creduto possibile contattare Malika Ayane.
/u·ma·ni·tà/
Intesa come sentimento. Per me è fondamentale per stringere rapporti, è fondamentale per fare qualsiasi cosa. Se non c’è umanità non sto bene.
Le mancanze di rispetto, il mettere i piedi in testa a gli altri per arrivare primi… Questi modi di fare non li sopporto.
Infatti con le persone con cui ho stretto rapporti (e che ho citato in precedenza), c’è stato da subito quel feeling umano per me necessario.
Credo che di questi tempi non sia molto gettonata, spero di comunicarne un po’ attraverso le mie canzoni.